Marcus Eaves
“Dolce pasta”di Roberto Petza
Dall'Italia Villamagna, la rinascita dei vini d’Abruzzo riparte da qui
Matteo Colombo è alla guida - insieme al fratello Giovanni - di un impero di panifici artigianali e familiari: Colombo 1933. Anno in cui nonno Giovanni aprì la prima insegna in quel di Busto Arsizio. Per poi consegnarla al figlio Ermenegildo, verso la fine dei Sixties. «Con l’inizio del nuovo millennio invece siamo entrati noi. Piano piano. In punta di piedi», spiega Matteo.
Alle spalle? Studi scientifici, una serie di corsi economici e formativi e una naturale propensione per la gestione del personale. «Nella mia azienda tengo moltissimo al lato umano», precisa lui. Che sta pure al timone della produzione. Mentre il fratello maggiore si occupa del controllo degli acquisti.
Intanto? Sforna mini sacher Margherita per l'8 marzo, ma anche colombe, panettoni e veneziane glassate alle mandorle. Non trascurando i panettoni gastronomici. Sia in versione classica (ma non poi così tanto, visto il vivace tocco creativo) sia in coniugazione regionale: cinque piani (ognuno formato da sei tramezzini) per cinque ricette iconiche di un territorio.
Lombarda, una laurea in lettere e un inizio nel giornalismo di cronaca. Poi, cambio di direzione, verso i viaggi, il cibo e il vino. Ora guida Fuori Magazine, il nuovo progetto editoriale di Petra-Molino Quaglia
Anticipazioni, personaggi e insegne del lato sweet del pianeta gola