15-12-2019
Piccoli capolavori della pasticceria Capello, a Torino in via Vittorio Asinari di Bernezzo 48. Tel. +39 011 7710284, pasticceriacapello.com
«Facevamo i compiti nel retrobottega. Inciampavamo nel grembiule perché era troppo lungo. E mio fratello Francesco mi preparava sempre panini enormi. Del resto, io ero e sono ancora un gran mangione». Frammenti di passato tornano in mente a Giancarlo Alosa. E lui li dispensa con il sorriso. Tracciando una storia di famiglia scandita da partenze, ritorni e un meritato successo. Sì, perché è alla fine degli anni Ottanta che i genitori di Giancarlo rilevano la pasticceria di Egidio Capello. Aperta nel ’56 a Torino. Ma non in centro. Bensì nel periferico e popolare quartiere Parella. «Egidio riconobbe in noi gli ipotetici eredi. Intuì una possibile continuità. E ci cedette l’attività», spiega papà Sergio. Originario di Crotone, incontra mamma Nunzia (foggiana di Apricena) proprio sotto la Mole. Ma il richiamo della Calabria si fa sentire. E allora via che vanno giù al Sud, aprono una caffetteria con lab di pasticceria, per poi tornare al Nord. E dove se non a Torino? Lei finisce nel settore dell’abbigliamento; lui diventa saldatore tubista. Ma la Gran Madre dà la sua benedizione e li rimette sulla corretta via. Quella che conduce alla pasticceria. Lavorano presso la dolce boutique Medico, finché non giunge l’occasione Capello (via Vittorio Asinari di Bernezzo 48. Tel. +39 011 7710284, pasticceriacapello.com).
Giancarlo Alosa
Afrodite
Una pasticceria moderna. Che non trascura un cult come il panettone. Dal classico a quello ai frutti di bosco, da quello al cioccolato sino all’integrale, con la “tuttograno” Petra 9. Panettone anche alla moda piemontese, con l’immancabile glassa di nocciole. Per non tradire la tradizione. Che a carnevale dice le Bugie, ammettendo tutta la verità sulla bontà: fritte in olio di arachidi e poi spolverate di zucchero a velo; oppure farcite con chantilly o crema gianduia. E il gelato? Eccolo, persino in mood no waste. «È il nostro gelato della nonna. A base di fiordilatte, con amarene o ciliegie e tutto quello che è rimasto in dispensa: dai krumiri ai pezzetti di paste di meliga, passando per i brutti e buoni». Per una golosità irresistibile e sostenibile.
Anticipazioni, personaggi e insegne del lato sweet del pianeta gola
a cura di
Lombarda, una laurea in lettere e un inizio nel giornalismo di cronaca. Poi, cambio di direzione, verso i viaggi, il cibo e il vino. Ora guida Fuori Magazine, il nuovo progetto editoriale di Petra-Molino Quaglia