08-10-2025
Da Nonna Sceppa due pilastri fanno la differenza
Ingredienti e persone: ecco la ricetta perfetta in questo tradizionale indirizzo goloso di Capaccio Paestum (Salerno), che dal 1969 accoglie ospiti desiderosi di vera ristorazione
L'indimenticabile Pasta mischiata con le cozze di Nonna Sceppa: un must!
Se è pur vero che la differenza, nella vita, la fanno le piccole cose, c’è anche da dire che nella ristorazione esistono dei capisaldi da cui è impossibile prescindere: la qualità della materia prima e le persone. Da Nonna Sceppa a Paestum (Salerno), queste due colonne sono ben presenti, fin dall’apertura nel 1969. La famiglia Chiumiento gestisce questo luogo di ristorazione con l’aiuto di un asso nella manica: il maître Luigi Mastrocinque, nato per quel mestiere e imbattibile nella cortesia e nell’abilità del servizio al carrello, dove sfiletta e porziona pesci come un modello da replicare nei libri della scuola alberghiera.

Luigi Mastrocinque, concentratissimo, mentre sfrutta la sua esperienza pluri trentennale in sala per sfilettare pesci con una maestria rara
E poi c’è quella materia prima indimenticabile, che può essere di mare (Cannolicchi alla brace) o di terra (verdure di ogni tipo, come le Zucchine alla scapece o le Erbe contadine con patate e fiori di zucca). I primi piatti sono imperdibili: lineari e semplici, ma eccellenti perché brillano proprio di queste virtù: parlano come devono esprimersi un perfetto Spaghetto alle vongole, una Pasta mischiata con le cozze e dei Ravioli al pomodoro ripieni di ricotta di bufala (una nuvola). Non si riesce a resistere a un fritto misto e anche al dessert, che riassume tutta la storia fin qui descritta con l’omaggio degli omaggi alla Campania: la Zuppetta napoletana, cioè un babà racchiuso da due strati di sfoglia. Descritto così è riduttivo, però, a conferma che la differenza la fanno le persone: tutto questo viaggio, vissuto seduti a quella tavola, con Luigi Mastrocinque a raccontarlo, ha un sapore in più.
piacentino, classe 1988, ingegnere&ferroviere. Mosso da una curiosità gastronomica continua, ama definirsi “cultore delle cose buone”, essendo cresciuto in una famiglia dove si faceva tutto “in casa”. Crede fermamente nella (buona) tavola come creatrice di legami, generatrice di ottimi ricordi e di emozioni vive. Instagram lucafarina88