Al Capitan della Cittadella festeggia i vent'anni d'attività con un menu celebrativo. Lo chef-patron Andrea Manzoli è bravissimo a trattare materia prima eccellente. Poi Il mio scoglio e spaghetti - ossia gli Spaghetti allo scoglio 2.0 - è una vera bomba
Se festa deve essere, che lo sia con un piatto di pasta memorabile, che da solo vale il viaggio e stimola anche la voglia di tornare! Al Capitan della Cittadella quest’anno celebrano vent’anni di attività – il suo chef-patron Andrea Manzoli ne aveva 26, di anni, quando decise di aprire, qui in Piazza Cittadella, nel cuore di Verona (il progetto è nato in collaborazione con il socio e amico Giancarlo Perbellini, con il quale Manzoli aveva lavorato per un quinquennio). E allora ecco l’idea di un menu celebrativo, con tutti i piatti best seller, quelli che di soddisfazioni ne han regalate parecchie e continuano a regalarne. Per la verità Il mio scoglio e spaghetti non faceva parte di questa selezione, però Manzoli ne è orgoglioso. Avrà pensato: «Ma dai, glielo faccio assaggiare lo stesso». Grande idea.
Il mio scoglio e spaghetti è un nome strano per quello che, più o meno, è uno Spaghetto allo scoglio. Che un piatto di questo tipo si trovi nel menu de Al Capitan è normale, il ristorante propone cucina di pesce; d’altra parte, a dirlo così, Spaghetto allo scoglio (o Il mio scoglio e spaghetti, se si preferisce), sembra un proposta banale, ricorda qualcosa che si mangia ovunque, anche nei peggiori bar di Caracas, e spesso anche mediocremente.
L’assaggio però non mente mai, e qui Al Capitan è straordinario, davvero straordinario. Lo chef finisce la cottura della pasta mantecandola in un sugo allo scoglio, un’essenza di mare dal gusto vivace ma dalla consistenza morbida, non è troppo denso né sfodera eccessiva pesantezza o concentrazione aromatica. Poi condisce questi spaghetti già grondanti sapore con il pescato crudo giusto un po’ freddino, a contrasto di temperatura, dunque la seppia, il gambero… Poi un po’ di caviale, per finire pane al prezzemolo, pomodoro e foglia ostrica a chiudere la partita. Un piatto perfetto.
Ma tutto
Al Capitan della Cittadella è eseguito benissimo, perché di base c’è la passione di
Manzoli, la sua esperienza, la concretezza, la capacità di portare avanti da un ventennio un gran indirizzo di “cucina borghese” senza compromessi, tutto puntato sulla qualità autentica. I crudi iniziali (
Bouquet di crudi: tartare di dentice, gambero viola, scampo, sashimi di ricciola, emulsione di acciughe, cuore di pomodoro, piselli) son inappuntabili, coi contrappunti necessari, il morso sempre sodo e carnoso, anche croccante, sono né troppo caldi né troppo freddi; l’
Insalata di granseola diversa (con insalatina iceberg, maionese al wasabi, caviale di pomodoro, foglie di basilico) è molto elegante, poi magari il
Baccalà mantecato (con coulis di pomodoro, pesto di basilico e riso affumicato alla paprika) in realtà si perde un po’ il pesce tra sovraccarichi sentori fusion a cavallo tra Mediterraneo e Asia. Dello spaghetto vi abbiamo già detto tutto, concludiamo il nostro pasto con un assaggio di fritto,
Piccolo fritto di calamaretti e gamberi con polenta bianca e salsa bbq, in cui la base di polentina bianca morbida è davvero una bella idea, come le chips di riso venere per dare crunch; e poi con un
Trancio di rana pescatrice (con riduzione di mare, purea di carote al curry, asparagi e battuto di pomodoro) cotto benissimo, tanto che pare un peccato condirlo così tanto, basterebbe meno. La
Cheesecake alla lavanda con composta di limoni e mele e salsa al caramello salato ribadisce solo quanto avevamo già capito,
Al Capitan della Cittadella merita di diventare un nostro indirizzo del cuore.
Al Capitan della Cittadella
Piazza Cittadella 7/a - Verona
Tel. +39 045 595157
alcapitan.it
Chiuso la domenica, il lunedì aperto solo a cena
Menu degustazione Vent’anni a 110 euro