03-10-2025
Tutta l'essenza siciliana alla Locanda Don Serafino
A Ragusa Ibla, tra le mura di una splendida grotta, vibra un concentrato di gusti isolani. Si chiama proprio "Essenza siciliana" il menu che chef Vincenzo Candiano dedica alla sua Trinacria
Triglia con zuppetta di pesci di scoglio, pan brioche alle alghe e salsa rouille allo zafferano: umami felice, consistenze, colori. Un grande piatto
Essenza siciliana: si chiama così il menu che chef Vincenzo Candiano dedica alla Trinacria, cercando di infondere in esso tutte le sensazioni che questa terra può offrire. Il compito è ardito, ma la Locanda Don Serafino è il luogo ideale per provarci, complici anche gli spazi: nessuno smentirà l’affermazione di trovarsi in uno dei ristoranti più belli del mondo, letteralmente scavato dentro a una grotta. Ci si sente al sicuro, lì dentro, anche grazie al servizio di sala premuroso, attento e gioviale, con il sommelier Carmelo Di Pasquale pronto a soddisfare ogni voglia (la cantina è anch’essa da visitare, sia per la bellezza che per la completezza di referenze) e Daniel Popa con Carola Leggio a guidare le danze.

Agnello al bbq, servito con la sua tartare, nepitella e altre erbe, melanzana in salsa satay e miele ibleo: in accompagnamento, un grande vino al calice (Nicolò Grippaldi, Nero D'Avola e Nerello Mascalese Dei Pinti 2018), a testimonianza della vasta scelta dalla cantina
In particolare, due piatti riassumono tutta l’essenza di cui sopra: la Triglia con zuppetta di pesci di scoglio, pan brioche alle alghe e salsa rouille allo zafferano, che trasuda umami in ogni boccone, con una felice commistione di ingredienti, tanto da domandarsi come sia possibile una corrispondenza così totale tra colori e sensazioni in bocca. C’è poi anche l’Agnello al bbq, servito con la sua tartare, nepitella e altre erbe, melanzana in salsa satay e miele ibleo. Le dolcezze date dalla salsa e dal miele si connettono a quelle della tartare, chiudendo il cerchio, che vede la melanzana vincere il premio come “miglior attrice non protagonista”, perché essa fa la differenza. Un ultimo cenno va alla piccola pasticceria, raramente così buona, anche nei ristoranti più blasonati: chef Candiano e i suoi ragazzi ci sanno fare, tra quelle rocce candide e preziose nell’incredibile Ragusa Ibla.
piacentino, classe 1988, ingegnere&ferroviere. Mosso da una curiosità gastronomica continua, ama definirsi “cultore delle cose buone”, essendo cresciuto in una famiglia dove si faceva tutto “in casa”. Crede fermamente nella (buona) tavola come creatrice di legami, generatrice di ottimi ricordi e di emozioni vive. Instagram lucafarina88