Elegante, poliedrica, adatta a turismo di ogni tipo e di ogni età. Popolare per i mercatini, per le terme, per l’offerta sportiva, ma perfetta anche per chi vuole solo godersi paesaggi rilassanti dedicandosi a lunghe camminate che rigenerano mente e corpo. Parliamo di Merano, affascinante cittadina nel cuore dell’Alto Adige che incanta per il suo centro raffinato, i suoi curatissimi giardini (per non parlare di quelli di Castel Trauttmansdorff), i numerosi castelli, ma anche per la sua offerta gastronomica di qualità, che si è sempre più evoluta con il passare degli anni, conquistandosi apprezzamenti nazionali e internazionali.
La combinazione perfetta: produzioni locali e suggestioni internazionali.
E si capisce subito perché. La sua prima ricchezza è nelle risorse del posto. Il Sud Tirolo offre molte materie prime di qualità, come carni, latte, mele che vengono abilmente trasformate dalle mani degli chef in piatti complessi, frutto di idee e suggestioni personali arricchite anche da contaminazioni esterofile. Come ad esempio tecniche e consuetudini diffuse nella cultura asiatica, quali fermentazioni e marinature. Ed è così che accanto a proposte relativamente semplici troviamo piatti più articolati.

Il risotrante Miil - Foto: Florian Andergassen
Come ad esempio al Miil, un ristorantino caratteristico in un vecchio mulino a Lana, dove vicino a un Risotto alle erbe dell’orto (santoreggia, dragoncello e timo coltivati rigorosamente nel proprio terreno), viene proposto un Salmerino marinato con rabarbaro verde, kimchi di finocchio, creme fraiche e marinatura di ponzu, più elaborato ed esotico.
Ma anche al Zur Blauen Traube, indirizzo storico a Lagundo, dove accanto a una Sella di capriolo, purè di sedano, mirtilli, ginepro e santoreggia, dal caratteristico sentore di montagna, troviamo un delizioso Takoyaky alternativo preparato con lingua di vitello, tuorlo d’uovo essiccato, tartufo e madeira, decisamente più audace e complesso.

Il ristorante Wirtshaus Blaue Traube - Foto: Tiberio Sorvillo

Eleganza e sostanza in ogni piatto - Foto: Valentina Sparer
Coraggio di osare. Con gusti intensi, abbinamenti, significati.
Ma la ricchezza è anche nelle persone. Che osano. Con gusti decisi, non necessariamente legati a una cucina di montagna. Con piatti complessi, che possono anche non piacere a tutti, ma che oggettivamente sono eseguiti alla perfezione. E’ il caso del ristorante 1 stella Michelin Sissi dove lo chef Andrea Fenoglio stupisce con effetti speciali con i suoi “Spaghetti omega 3 Monograno Felicetti” il cui ingrediente principale è il fegato di merluzzo, un piatto dai toni accesi ma perfettamente equilibrato nel suo complesso.

Il ristorante Sissi - Foto: Alvise Barsanti
O il Filetto di sgombro affumicato con mele e zenzero, dove la combinazione virtuosa tra affumicatura, acidità e dolcezza della mela crea un mix incredibile di freschezza e gusto. Senza tralasciare il dolce salto di mille metri, dessert che racchiude una missione unica: raccontare il territorio dell’Alto Adige con le sue diverse specialità reperibili alle varie altitudini.
La passione al centro
Osare per qualcuno ha voluto dire perfino cambiare mestiere, vita, ricominciando da capo per realizzare i propri sogni.
E’ ciò che è accaduto ad Anna Matscher, ora a capo del ristorante stellato Zum Löwen a Tesimo, che si è reinventata chef, seguendo la sua vera passione, ovvero lacucina, abbandonando la sua professione da massaggiatrice professionista. E arrivando a livelli importanti, in soli dieci anni, dopo numerosi corsi e stage presso i cuochi più prestigiosi. “La mia cucina è il luogo in cui posso dare spazio alla mia creatività. Cucinare per me significa esprimere la mia gioia di vivere”. Così racconta Anna, sul sito del suo ristorante. E si percepisce tutta questa sua gioia di vivere. I suoi piatti sono delicati e curati nel minimo dettaglio. Lo confessa apertamente: ha una predilezione per le paste ripiene.La sua bravura si esprime al meglio infatti nei Tortelli di pane Schüttelbrot con fonduta di malga, ortica e achillea che incarnano perfettamente la sua essenza elegante e raffinata.

Gradevole e freschissimo ancheil Caprino in pasta kataifi con insalata di erbe selvatiche, fragole e mandorle (le erbe con cui affina le sue ricette provengono dal meraviglioso orto di casa sua a Tesimo e arricchiscono i piatti con grazia e note di gusto singolari).

Caprino in pasta kataifi - Foto: Michael Schinharl
Golosa e leggera la Sfera di cioccolato con fragola e yogurt con sorbetto di fragola e asperula che conclude il nostro pranzo con un tocco di dolcezza discreta.
Il servizio attento e cortese, ma caldo e familiare di Luis ed Elisabeth Matscher (figlia e marito di Anna hanno intrapreso questa professione per amore appassionandosi sempre di più al mondo eno-gastronomico) accompagna ogni piatto con il suo vino d’elezione rendendo ancor più piacevole la nostra degustazione. Con la loro accoglienza genuina, oltre al ricordo di un pranzo di livello, ci siamo portati via un pezzo di Alto Adige nel cuore.