Jorge Martín
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Carlo Mangio I Cerea, Portofino e Belmond: ma che trinomio perfetto al DaV Mare (con il nuovo menu)
L'allevamento lumaca madonita di Campofelice di Roccella, Palermo
Nel dialetto siciliano vengono chiamate babbalùci nel versante occidentale e vavalùci nel versante orientale. Le lumache, un po’ come l’arancino e l’arancina, a seconda della zona in cui ti trovi, hanno subìto l’influenza delle diverse dominazioni avvenute nell’Isola in diversi momenti su diversi fronti, ma sostanzialmente il significato, o per meglio dire l’etimologia, non cambia: chiocciole bavose con le corna. Antesignane del moderno street food – ancora oggi a Palermo vengono vendute al mercato di Ballarò, ma anche alla Kalsa e alla Vuccirìa, semplicemente sbollentate e condite con olio, sale, aglio, prezzemolo e pepe - molto diffuse nelle tavole dei nostri nonni, le lumache hanno attraversato una fase decadente e discendente in cui hanno perso appeal soprattutto tra le nuove generazioni; raramente poi venivano utilizzate e proposte come ingrediente di un piatto nella ristorazione gourmet. Oggi un’inversione di tendenza le vede tornare in auge, seppur lentamente com’è nel loro stile, e risorgere dalle foglie di lattuga in una veste pop, anche in Sicilia. Tra coloro i quali possono essere considerati degli avanguardisti nel settore, non possiamo non citare tre giovani siciliani che nel 2006, a Campofelice di Roccella - comune di circa 7mila abitanti della città metropolitana di Palermo - hanno deciso di dare vita al primo impianto di elicicoltura dell’Isola, lanciandosi in un nuovo progetto con la giusta dose di entusiasmo, ma anche di inconsapevolezza e un po’ di sana incoscienza, senza la quale a volte si fa difficoltà a gettarsi verso l’ignoto. “Quando insieme a Michelangelo e Giuseppe Sanzone abbiamo dato vita al nostro allevamento di lumache – ci racconta Davide Merlino, uno dei tre soci del progetto – non sapevamo bene a cosa stessimo andando incontro: io ero un progettista di impianti di energia alternativa mentre i due fratelli sino a quel momento si erano occupati dell’azienda agricola di famiglia, estranea a ogni logica di elicicoltura; ci siamo gettati a capofitto su questo progetto in modo un po’ folle. È stata una scommessa che abbiamo fatto con noi stessi, ma fortunatamente il tempo ci sta dando ragione.”
I SOCI. Davide Merlino tra Michelangelo e Giuseppe Sanzone
Caviale di lumaca
LUMACHE GOURMET. Un piatto di Davide Merlino, detto anche Altramente Cuoco
Il ciclo di vita di una lumaca è di 6/7 anni
Classe 1987, sognatrice dall’animo romantico, amante del bello e del buono, a tavola come per tutto ciò che ruota attorno alla sua vita. Siciliana felice di esserlo, prestata alla Franciacorta dove sta conoscendo meglio territorio, materie prime e ovviamente bollicine. Collabora con diverse testate e in ogni esperienza mette sempre tutta sé stessa, convinta che l’essere autentici ci renda unici, e per questo speciali
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose