Una composizione a sei mani, come fosse un concerto. Invece delle musiche di Mozart, con la celeberrima Marcia Turca, al FeelingFood di Milano è andata in scena una cena, tutta a base di tartufo bianco, orchestrata da tre chef simbolo del nuovo corso della ristorazione milanese: Felix Lo Basso, Roberto Okabe ed Elio Sironi. Tre cuochi e tre storie che raccontano altrettanti modi di fare cucina e di interpretare Milano.
Felix Lo Basso, da Molfetta, è la personificazione di chi arriva nella metropoli per affermare il suo talento. Come tanti suoi corregionali l’abile e stellato cuoco pugliese ha portato fin quassù creatività, sapori e colori della sua terra, narrati con la musica e le parole che piacciono da queste parti: concretezza e tecnica.
Roberto Okabe è la Milano internazionale, proiettata fra le prime città “to be” del globo. Nato in Brasile, da famiglia giapponese, lo chef dei
Finger’s, ormai sono cinque, è l’osservatorio del capoluogo lombardo nel mondo, di un modo di essere città italiana proiettata in Europa. Di una dimensione che va oltre i confini e gli schemi.
Elio Sironi è la concretezza della Brianza che guarda a Milano come guida e riferimento. Espressione del lavoro e della fatica, da metter quotidianamente in campo per raccogliere le opportunità che Milano ti offre e costruire il mito e la fortuna della propria personalità e attività.
Tre storie, sei mani. E tanti piatti preparati per gli ospiti della serata con le materie prime della
MGM Alimentari, l’azienda di
Maurizio Vaglia che commercializza, da oltre trenta anni, prodotti alimentari pregiati. E quanto sia prezioso il tartufo lo sanno tutti. Ma quanto se ne possano esaltare le qualità lo hanno imparato i partecipanti alla serata, invitati a gustare le preparazioni uscite dalla bella cucina del locale di via Benaco sotto l’attenta regia di
Vaglia e di
Federica Guglielmo, attenta a curare relazioni e comunicazione.
Interessanti gli abbinamenti, alcuni forse un po’ arditi, come quello che ha accostato il pregiato fungo ipogeo di Alba a una Crema di zucca e alle acciughe del Cantabrico dal gusto così deciso da coprire quello delle scaglie di tartufo. Più delicata la Panna cotta al tartufo con vellutata alle erbe e biscotti salati, accompagnata da uno dei tre cocktail proposti dai barman di Ceresio 7: un ottimo gintonic a base di Acqueverdi, distillato nostrano prodotto in Valle d’Aosta. Concreto il Sushi di salmone con uovo di quaglia e tartufo che ha condotto per mano gli ospiti fino a tavola dove si è entrati nel vivo della serata.

Crema di patate tartufata al nero di seppia con funghi shiitake, verdure stagionali e tartufo bianco di Okabe

Tamburello di baccalà, radici e pil pil al tartufo di Sironi
Qui i tre chef hanno dato prova, seppur non nelle loro abituali cucine come sottolineato a fine servizio, della loro abilità e delle loro creatività. Ne sono usciti un paio di portate un po’ omologate – entrambe basate su una crema di patate – e un
Tamburello di baccalà, radici e pil pil al tartufo che unisce un metodo basco di cucinare il pesce con i profumi delle Langhe.

Bavarese di castagne e rum, gelato alla liquirizia e arance caramellate di Lo Basso
Per chiudere, davvero in bellezza, la
Bavarese di castagne e rum, gelato alla liquirizia e arance caramellate accompagnate dall’ottimo
Ra’is Essenza di
Baglio di Pianetto, cantina siciliana in grande ascesa.
Alla fine, calato il sipario, applausi e strette di mano per tutti con i “tre tenori” Lo Basso, Okabe e Sironi a dare appuntamento nei loro rispettivi locali dove poter tornare a gustare la loro gustosa ed esuberante cucina.