15-05-2019
Grandi bollicine, ma anche ottimi cocktail a base di distillati di qualità, nell'abbinamento con l'alta cucina, in un pairing per molti versi ancora per noi inconsueto ma che può risultare estremamente affascinante: è una tendenza sempre più diffusa in tutto il mondo e che poco a poco, con quella maggior ritrosia tipica dei Paesi di forte tradizione enologica, sta penetrando anche in Italia. Non si tratta, va detto subito, di "adeguarsi" a concetti internazionali da adottare come adesione semplice a un trend; bensì di esplorare una nuova frontiera, che può fornire spunti assai interessanti agli stessi nostri chef. Un'arma in più, non una caratteristica identitaria in meno.
Francesca Terragni
La sala di Identità Golose Milano
Un piatto di Ciccio Sultano a Identità Golose Milano, abbinato con uno champagne Moët & Chandon
I vigneti dai quali nascono gli champagne Moët Hennessy
Antonia Klugmann a Identità di Champagne - Atelier des Grandes Dames, la sezione di Identità Milano 2019 in collaborazione con Veuve Clicquot
Racconti, storie e immagini dal primo Hub Internazionale della Gastronomia, in via Romagnosi 3 a Milano
a cura di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it Instagram: carlopassera