Il 15 ottobre a Chicago, nello store di Eataly si potranno degustare ottime referenze toscane a partire dai vini dell’azienda Baracchi di Cortona, una singolare realtà aretina nel cuore della Valdichiana, con cantina e splendido resort. Vini rossi presenti a Chicago: Smeriglio Cortona Doc nella versione 100% Syrah e 100% Sangiovese, un ottimo dosaggio del legno per vini equilibrati e immediati. Più internazionale il blend Syrah/Cabernet, con un equo 50% a vitigno, anima del Toscana Igt 2011 Ardito. Imperdibile l’assaggio della raffinata bollicina metodo Classico Millesimato Brut con una base di uve Trebbiano, 100% per una vinificazione in acciaio.

Le vigne di Petra in val di Cornia, Toscana
Ben diversa è la scelta di
Petra: la cantina maremamana intende celebrare Merlot e Sangiovese, in purezza, con le etichette Quercegobbe 2009 e Alto 2010, vini rossi di grande struttura, con legni ben dosati proprio come nel Petra Toscana IGt, un blend di Cabernet 70% e per la parte rimanente Merlot. Una regione espressa con vini ricchi di frutti rossi e speziature, tannini fini e setosi. Anche i Brunelli di Montalcino saranno presenti con
Banfi, cantina storica produttrice di vini che si raccontano da un continente all’altro con un comune denominatore: tipicità ed eleganza. Ci sarà con Poggio alle Mura ma anche un Pinot grigio Toscana e un Brachetto d’Acqui aromatico della tenuta piemontese.
Il Brunello e il Rosso di Montalcino di Mastrojanni si distinguono invece per il temperamento tannico, con rossi di spiccato rigore mentre è più frutto il Vigne Loreto 2010. Interessante l’azienda del gruppo Vino Libero Certosa di Bel Riguardo con Inno 2011, 100% Sangiovese, affinato con legno e cemento per un vino immediato e raffinato. L’Emilia Romagna è presente con la cantina Oro di Diamanti: racconterà nei calici il Pignoletto Dulcedine nella versione ferma e il Gaudium in quella spumante mentre Il Pollenza di Tolentino, entroterra marchigiano, presenterà i suoi vini di taglio più internazionale e il filone degli autoctoni, esplorando i tagli bordolesi di alto livello per carattere e struttura.

Il paesaggio abruzzese attorno alle vigne di Ciccio Zaccagnini
Stessa filosofia per le selezioni di
Ciccio Zaccagnini, in Abruzzo e i suoi Montepulciano. Piacevoli outsider un passito, Clematis, che è un’esplosione di frutta rossa e note di caffe. Stessa regione per
Cantine Tollo e l’Aldiano Passerina Abruzzo 2013 per un’interpretazione convincente di questa cantina cooperativa di 1200 soci per 3500 ettari di vigneti. L’Umbria e la famiglia
Lungarotti sono senza dubbio l’emblema del Sagrantino di Montefalco anche se il Rosso Torgiano nelle versioni Rubesco Vigna Monticchio e il Rosso Torgiano Doc offrono vini strutturati dai tannini decisi.
Invece i vini della cantina Falesco dei fratelli Cotarella surfano tra l’Umbria e il Lazio con il Vitiano e Montiano dove Merlot e Cabernet/Sangiovese esprimono al meglio l’impronta modernista. In terre laziali non dimentichiamo Omina Romana, che sfodera un insolto assaggio di Viognier 100%, vitigno a bacca bianca originario della valle del Rodano settentrionale, vino corposo e fresco, da provare. Stesso invito all’assaggio per i vini di Casale del Giglio che con il Lazio Bianco Igt a base 30% Petit Manseng, 30% Greco, 30% Fiano e 10% Viognier si distingue per un prodotto robusto e allo stesso tempo molto raffinato, paradossale ma è reale.
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