06-10-2018

Bottura mattatore delle due coste

Dopo New York, il modenese incassa ovazioni anche a Eataly Los Angeles. Un'arringa appassionata e divertente

Tira mestolate, sventola cartellini gialli e rossi, striglia i ragazzi di sala e cucina, invita alla condivisione dal pentolone di riso. Un Massimo Bottura hilarious e in super-forma apre la prima edizione di Identità in California, nel gremito corner Pasta Fresca, al primo piano di Eataly Los Angeles, mall di delizie inaugurato meno di un anno fa in Santa Monica boulevard, quartiere Beverly Hills. Uno scranno sovrastato da una scritta a caratteri cubitali del corregionale Federico Fellini: “Life is a combination of magic and pasta”.

Magia, appunto, quella degli Spaghetti pop corn e al Riso tra anatra all’arancia e anatra alla pechinese, i due piatti con cui il modenese ha bissato a pochi giorni di distanza la lezione della East Coast. Ma il rischio che il cronista si ripeta non sussiste perché l’armamentario cui attinge Bottura è così ricco che il tema conosce ogni volta variazioni sostanziali.

«Modena is my small village» ha esordito questa volta, «una food valley con una reputazione che si perde nella notte dei tempi: Boccaccio nel Decamerone scriveva delle delizie dell’attuale Emilia, paese ‘di grandi formaggi e donne con le ossa grosse, che tiravano la pasta per ore al giorno’. Lo raccontava Settecento anni fa».

Modena è la culla in cui ha maturato la missione che oggi gli preme di più: «Ristorare, reficere, accogliere e scaldare l’anima delle persone, una missione che portiamo avanti all’Osteria Francescana e in tutti i Refettori del mondo. Che qui in America conosceranno una lunga serie di aperture importanti, apripista San Francisco». Non è mai stanco di aggiungere che «La bellezza deve diventare la leva del cambiamento, per aiutare persone in difficoltà, che hanno bisogno. La mia vita è cambiata nel momento in cui ho cominciato a vivere tutto questo. Realtà che mettono in secondo piano tutto il resto».

E intanto bacchetta ironico camerieri, cuochi e anche le decine di commensali: «Com’è il riso? Non ditemi che è al dente, non voglio saperlo. Mangiatelo, sennò si raffredda. Non fate come mia moglie che parla, parla e si dimentica di mangiarlo al momento giusto. Just enjoy». L’audience californiana assaggia, ride a crepapelle, instagramma l’arancia disidratata passata in forno e la forchettata di spaghetti che esce dal cartone del pop-corn. La pentola del riso all’arancia gronda ancora materiale commestibile.

E così si alzano tutti a tirar su col cucchiaio: «Condividere. Visto? This is the way we break walls». A proposito, «Avete sentito l’ultima del vostro presidente Trump? Vuole tirar su un muro nel Sahara per frenare l’immigrazione. Una palizzata sulla sabbia, geniale». Risate in sala. Solo 3 giorni prima, avevamo sentito a New York un passante lamentarsi: «Piove? Colpa del presidente». Motti che scavalcano i continenti.

Cartellino giallo. Con Paolo Marchi

Cartellino giallo. Con Paolo Marchi

Il crescendo finale: «Volevo ringraziare Riccardo Felicetti – in sala, ndr – è grazie al suo invito se siamo riusciti a trasformare uno spaghetto nella parte croccante della lasagna, tema di una delle lezioni in assoluto più importanti di Identità», un piatto che la platea americana conosce molto bene grazie al video da milioni di views, girato dal New York Times.

«Lasciatemi ringraziare i ragazzi che sono qui con me: Davide Di Fabio entrò in Francescana 14 anni fa che era un bambino.Francesco Vincenzi, che è alla guida della Franceschetta 58, uno dei migliori gastrobistrot d’Italia. Dai non fare il timido».

«Grazie a Eataly perché in Italia stiamo vivendo una crisi identitaria ma questa è una cattedrale del 21mo secolo, in cui puoi mangiare le cose migliori del nostro paese. E i formaggi là dietro? Mai visti così tanti in vita mia».

La chiusura è identica all’apertura di New York: «I am here because I want to be here. Starei a godermi Los Angeles per una settimana. Modena mi chiama». Bye bye.


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Gli appuntamenti da non perdere e tutto ciò che è attuale nel pianeta gola

a cura di

Gabriele Zanatta

classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. 
instagram @gabrielezanatt

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