Il tema è il viaggio e Identità Milano 2017 è partita come un treno, poche ore fa al MiCo di Milano, ormai da alcuni anni sede della tre giorni dedicata alla cucina d’autore. “Per crescere il miglior viaggio è quello dell’intelligenza. Guai non lasciarsi contaminare dalle idee” era la scritta che campeggiava sui maxischermi della sala Auditorium, mentre Paolo Marchi introduceva i lavori ed esplicava il concetto così: «La libertà di pensiero è fondamentale come quella di spostarsi, di viaggiare, un bene ormai messo pesantemente in discussione dagli eventi di questi anni Dieci, dall’intolleranza dilagante, dalle guerre e dal terrorismo, dalla sempre più scarsa voglia di capire gli altri, esasperati e inorriditi davanti a violenze pazzesche e che colpiscono quasi sempre la popolazione. ll viaggio come tema di Identità Milano 2017 per ribadire che tutto quello che consumiamo, non appena usciamo dalla schiavitù della povertà che ci inchioda a mettere nello stomaco quello che c’è, è frutto di viaggi. Tutto viaggia e da sempre: viaggia l’uomo, viaggiano i prodotti, viaggiano le idee». Ossia: ci abbiamo messo tre secoli per scoprire i pomodori, non possiamo essere diffidenti oggi nei confronti di ceviche o katsuobushi.

Di nuovo sul maxischermo, ecco una foto dalla seconda edizione di
Identità, quando ancora si era a palazzo Mezzanotte: ci sono
Cedroni, Scabin, Bottura, Uliassi, lo stesso
Marchi, Cracco e
Leemann, tutti con qualche capello bianco in meno. Sono gli chef che hanno accompagnato la crescita della cucina italiana nell'ultimo decennio, mentre
Identità accompagnava loro. «Voglio farne una simile, domani» spiega
Marchi, perché è prevista la prima edizione della sezione, all'esordio, dedicata alla
Nuova Cucina Italiana, ossia i
Bottura del futuro, tanto quando quei trentenni della foto si candidavano a diventare la nuova generazione dietro i
Vissani e i
Pierangelini.
Perché
Identità vuole promuovere seriamente la tavola tricolore di oggi e di domani, accenna al tema anche
Claudio Ceroni, patron di Magenta Bureau che organizza il tutto, nel suo intervento dal palco: «Abbiamo da sempre tanti, tanti sostenitori. Da un po’ di tempo anche qualche detrattore: ci sta, la critica è benvenuta. Ci terremmo solo essere giudicati per quello che facciamo e sempre in base all’assunto che lavoriamo con sincerità, passione e competenza», raccontando le persone e le idee in cucina del presente e del futuro, senza steccati ideologici né mentali.
Per far questo aumentano le occasioni e le collaborazioni, quest’anno per la prima volta c’è Regione Lombardia, oltre a Comune di Milano, Ministero delle Politiche Agricole, Merano Wine Festival e, altra novità, anche Ice New York. Proprio agli Usa guarda Identità: il 7 e 8 ottobre Identità Chicago, dal 10 al 12 dello stesso mese Identità New York e il giorno seguente la prima edizione di Identità Boston, sempre nelle sedi locali di Eataly. Qualche giorno e, dal 20 al 24 ottobre, torna Identità Future, terza edizione all’interno di Host a Fieramilano. Per seguire tutto c’è anche un’app nuova di zecca, da scaricare dall’app store. Sempre avanti.