02-03-2023
La casa madre di Panini De Santis in corso Magenta 9 a Milano
Il panino è figlio del genio creativo italiano e se restiamo all’interno dei nostri confini, è molto milanese. Nel mio archivio mentale, trovano spazio cinque insegne in momenti ben distinti della mia vita, a iniziare dal Bar Cavour nella galleria di piazza Cavour, quella dove aspettavi gli amici prima di entrare nel cinema che portava lo stesso nome.
Poi Gattullo, aperto nel 1961 a Porta Lodovica, dove il Pantheon è eternamente occupato da veri miti meneghini come Jannacci, Beppe Viola, Cochi e Renato, e dal leggendario Ufficio Facce perché, covo milanista, chi al primo sguardo denunciava una faccia da interista non destava simpatia infinita.
L'interno del primo De Santis, quello in corso Magenta 9
Il 1980 fu invece l’anno del contratto al Giornale e dell’inizio di una lunga frequentazione con il Panino Giusto, che nella mia memoria è una sola sede, quella a fine di Corso Garibaldi, dove il ricordo dell’Estivo più è a prova dello smacchiatore più tenace.
Luca Monica e Angelo Moratti, sono loro alla testa di De Santis
Il Rinascente di De Santis, con roast-beef di fassona, brie, pomodoro, tabasco, salsa rosa, origano e saled
Uno dei panini alla mortadella di De Santis, quello con i carciofini De Santis oggi è supervisionato da Luca Monica che ha impresso al tutto una attenzione massima, il non accontentarsi “perché, tanto il cliente non capisce nulla”. Così il Parmigiano Reggiano è del Caseificio Gennari, i tartufi di Appennino food group, il crudo di un produttore a quota 700 metri nella realtà di Langhirano, le bollicine Moet et Chandon e il pane di Grazioli, una garanzia. Ha spiegato Luca Monica: «Durante la pandemia un po’ tutti hanno giocato in difesa. Noi, in più, abbiamo studiato ogni particolare perché una volta usciti dal caos fossimo pronti a salire a un livello superiore e non era facile perché un conto è portare l’asticella da 6 a 6,5 e un altro muoversi quando sei a 8 e mezzo».
Uno dei panini alla mortadella di De Santis, quello con i carciofini
Una delle frasi più celebri dell'avvocato Peppino Prisco, il tifoso per antonomasia dell'Inter: «A Miolano ci sono due squadre: l'Inter e la primavera dell'Inter». Il tutto nella bottega di via Cesare Battisti
Riflessione finale: un panino è la risposta quasi obbligata in molti frangenti, ufficio, stazioni dei treni, aeroporti, escursioni, evento sportivo, minuti contati, sforziamoci di averne rispetto. Non sarà mai un pasto completo, ma perché accettare pane scadente e ripieni improbabili?
Pagina a tutta acquolina, uscita ogni domenica sul Giornale dal novembre 1999 all’autunno 2010. Storie e personaggi che continuano a vivere in questo sito
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nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose. blog www.paolomarchi.it instagram instagram.com/oloapmarchi