24-03-2012
Niko Romito davanti alla targa all'ingresso delle sale didattiche del Centro di Alta Formazione Gastronomica all'interno di Casadonna, la nuova struttura ristorativa che ha spinto i Romito a trasferirsi da Rivisondoli a Castel di Sangro, rimanendo in provincia di L'Aquila, info al numero di telefono +39.0864.69382
Una promessa mantenuta: Casadonna, il nuovo vestito di Niko Romito (e dei Romito, mamma compresa) dopo il trasloco da Rivisondoli a Castel di Sangro, sempre nell’Aquilano ma più verso Isernia e il Molise, non è più solo un ristorante, il Reale, e nemmeno sarà solo una locanda quando le stanze saranno del tutto pronte. Casadonna, già monastero cinquecentesco, è anche “Niko formazione” ovvero il Centro di alta formazione gastronomica diretto dal cuoco abruzzese e sviluppato in sintonia con l’università dello Slow Food a Pollenzo in provincia di Cuneo. Il tutto con tanto di accredito da parte della Regione Abruzzo, imprescindibile perché gli allievi possano frequentare stage presso ristoranti diversi dal Reale (il garzone apprendista che va a bottega per rubare il mestiere, è figura non più contemplata dalla legge, e non sempre è una fortuna).
Prima giornata del primo Corso di Cucina Italiana il 7 maggio, ultima il 27 luglio per un totale di 12 settimane, più il tirocinio esterno di 3/6 mesi. Apertura delle pre-iscrizioni lunedì prossimo 26 marzo (ma sono già giunte diverse richieste, la forza del passaparola), test di ammissione il 20 aprile, età massima 40 anni, numero massimo di allievi 20, cuochi della domenica astenersi, per voi sono previste giornate amatoriali (e per i professionisti anche dei momenti di approfondimento di una o due giornate). Info per costi e quant’altro al +39.0864.840610, info@casadonna.it, sito casadonna.it/formazione.
La colorata, simpatica confezione-ricordo di pasta dello sponsor di Niko Formazione: la campana Garofalo in pieno Abruzzo
Chi si diplomerà (i voti saranno in centesimi), diventerà un ambasciatore dei sapori italiani, di tutte le culture che fanno ricco il nostro Paese. Lì si predica l’eccellenza in ogni sua forma, senza fossilizzarsi sul Reale in sé. La didattica ad esempio sarà garantita dall’Università di Pollenzo, mentre lezioni pratiche si terranno in una cucina posta accanto a quella del ristorante perché gli allievi possano vedere come gira una brigata stellata, con la possibilità di mettervi piede a turno. La teoria e la pratica sotto lo stesso tetto. Non solo con Niko, ma grazie anche alle visite di grandi cuochi, ad esempio Alajmo, Beck, Uliassi e Scabin. Poi l’interfaccia con i produttori e gli sponsor, con la stampa e il mondo del web (quello di Niko è uno dei pochi risto-siti italiani che funzionano bene), il costante aggiornamento anche dello stesso chef. Vi ho cenato domenica sera e ancora una volta sono rimasto colpito dall’intelligenza delle varie proposte.
Animelle croccanti con carciofio, una straordinaria proposta di Niko Romito datata 2011
La sua è quasi una cena al buio, un giocare a nascondere. Esalta attraverso il palato, con la vista è un leggero, lento solleticare la curiosità. Indimenticabili i ravioli ripieni di lingua, serviti affogati in un brodo di vitello e cannella, una pietra miliare il Gel di Vitello, porcini secchi, mandorle, timo e tartufo nero, da pazzia la micro-crostatina con patè di olive e olio, un bocconcino di riscaldamento che se proposto più grande forse peserebbe ma così buono che uno se lo spalmerebbe addosso come profumo personale.
Pagina a tutta acquolina, uscita ogni domenica sul Giornale dal novembre 1999 all’autunno 2010. Storie e personaggi che continuano a vivere in questo sito
a cura di
nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose. blog www.paolomarchi.it instagram instagram.com/oloapmarchi