Era il 1852 quando Emiddio Mattozzi fu autorizzato a produrre e vendere focacce. Fu così che il figlio Luigi poté avviare una pizzeria. Durante i periodi difficili della guerra, nonostante la mancanza di disponibilità di materie prime (farina, olio, carne, eccetera) il locale non è mai stato chiuso, anche se era situato in una zona di confine. Durante i bombardamenti, le finestre avevano i panni oscuranti e, non avendo energia elettrica, era all'interno illuminato con lumi a petrolio. Per poter ricordare a tutti che il locale era aperto, uno strillone munito di megafono richiamava l’attenzione dei passanti. Alla Pizzeria Internazionale Mattozzi si facevano solo pizze; negli anni Sessanta Eugenio Mattozzi – nipote di Luigi – decise di salvare il locale da una delicata situazione finanziaria, trasformandolo nel Ristorante Pizzeria Mattozzi l’Europeo. Nella fase di rilancio, corrispondente a quella del boom economico, Eugenio modificò la veste e la sostanza del locale trasformandolo in ristorante, punto di riferimento del centro di Napoli. Illustri professori universitari, uomini dell’alta borghesia e personalità di spicco lo frequentarono. Di generazione in generazione, superando gli ostacoli delle diverse epoche, oggi l’attività di ristorazione è guidata da Alfonso Mattozzi, qui sopra in una foto di qualche anno fa, e dalla figlia Luigia