26-05-2023
I salumi di El Preferido de Palermo, Jorge Luis Borges 2108, +541147746585
Proponiamo di seguito una delle 10 Storie di Gola che arricchiscono la sedicesima edizione della Guida ai Ristoranti d'Italia, Europa e Mondo di Identità Golose, presentata lunedì 27 marzo e in continua evoluzione. Le Storie di Gola sono itinerari firmati da giornalisti o cuochi: non necessariamente insegne fine dining o trattorie ma inconsueti luoghi del cuore dell'autore, distanti dalle solite rotte
Buenos Aires è il paradiso dei piluccatori [grazer, ndt]. Proprio come gli Aberdeen Angus che si rimpinzano nelle pampas della Capitale, così i foodlover possono godersi gli interessantissimi indirizzi che punteggiano l’intera città. I porteños, gli abitanti di Buenos Aires, sono animali sociali: si parte con colazione a base di caffè e dolcetti, poi un giro di yerba mate per riprendere le energie prima di divorare bistecca e insalata, all’ora di merenda (o del tè) sgranocchiano carboidrati, un brindisi all’aperitivo e infine cena alle 21. Nel mio scenario ideale bisognerebbe immergersi nella cultura gastronomica della città, in ogni suo angolo, iniziando presto per addentrarsi in una moltitudine di indirizzi che aprono a cadenza settimanale. Un decennio fa, erano pochi gli alimenti base in città: manzo, pasta, milanesa e basta. Oggi i menu sono più esotici, con un ritrovato amore per le origini degli ingredienti o per i piatti tradizionali, nonostante le problematiche economiche di avviare (qualsiasi tipo di) attività qui. Ma, grazie alle migrazioni dal nord del continente e a un’ondata di giovani chef e bartender che hanno collezionato esperienze in Argentina e all’estero, conformarsi ai canoni di cucina locale per assicurare il successo di un’attività non è più la regola. Un altro boom più recente, soprattutto nel post-pandemia, ha spostato il centro tradizionale della vita notturna. Chacarita, quartiere dove ho vissuto per dieci anni, svetta per l’offerta gastronomica, assieme a Nuñez, Colegiales e Villa Crespo. La bellezza di questa città fluviale e pianeggiante è quella di essere percorribile facilmente. Significa che non occorre far fatica per spostarsi da un bar a un ristorante. Don Niceto Niceto Vega 5255, +541147778534 Più stamberga della carne che vera e propria steakhouse, Luis è lo showman di questa griglia in un luogo low profile, con tende in plastica tra i vicini e raffinati caffè e ristoranti di Palermo Soho. L’entraña (diaframma) è magnifica, da provare anche le tenerissime chinchulínes (trippa) che vengono prima lasciate ammorbidire nel latte. Anchoita Cava Wine bar, fratello minore del rinomato ed eponimo ristorante, che controbilancia con un’ampia gamma di vini e formaggi. Con più di 50 vini al calice, oltre 110 formaggi e salumi affinati in proprio, è un indirizzo che frequento regolarmente per provare le novità o le annate del Vecchio Mondo a prezzi ottimi e scambiando qualche parola con i sommelier. Atelier Fuerza Francisco Seubert ha fatto centinaia di prove prima di esser soddisfatto dei suoi impasti fermentati, ma il panettiere ha raggiunto la perfezione, come dimostrano le sue 10 panetterie a Buenos Aires – aperte negli ultimi 5 anni. Le sue Dalì medialuna – chiamate così perché hanno la forma dei baffi dell’artista – con waygu sono un must: friabili, croccanti, gustose e divertenti.
Atelier Fuerza, Arribeños 3130, pane eccezionale
Gran Dabbang, avenida Raúl Scalabrini Ortíz 1543, +5491135010481
La terraza di Cacho Rotiserìa, Thames 1627, +541128456576
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a cura di
giornalista freelance e sommelier inglese, vive in Argentina dal 2006 e scrive di viaggi, food e mixology in America Latina. È chairman della World’s 50 Best Bars del Sudamerica. Profilo Instagram
Ale Vigil è stato il primo argentino a ricevere 100 punti Parker nella storia del paese - furono in realtà 200. Con il suo progetto personale El Enemigo, e i vini che elabora per Catena Zapata ha contribuito a ridefinire l’immagine e la qualità dei vini argentini agli occhi del mondo
Sebastián Weigandt e le conserve che ornano le pareti del suo ristorante e trovano ampio utilizzo nella sua cucina. Raccontano le tradizioni gastronomiche locali portate dall’immigrazione italiana e la sua stessa storia famigliare
Tomas Kalika, classe 1979, chef di Mishiguene a Buenos Aires. Terrà lezione a Identità Milano sabato 9 marzo, ore 15.25, sala Auditorium del MiCo di via Gattamelata. Per iscriverti, clicca qui