L’attesissimo trasloco di un ristorante con due stelle Michelin; una pizzeria che in poche settimane ha conquistato i favori dei palati meneghini; una piacevole scoperta a Salerno città e una promettente compagine di giovani che sta movimentando Lecce. Sono i 4 highlights di questa settimana della Guida ai Ristoranti di Italia, Europa e Mondo Identità Golose, la quale da fine ottobre scorso (edizione 2016) ha abbandonato la modalità cartacea per diventare online, gratis e pubblica per tutti.
Procediamo con ordine. Qualche giorno fa Carlo Passera ci svelava in anteprima i 3 nuovi ambiziosi progetti di Enrico Bartolini, cuoco che sta progressivamente abbandonando il Devero di Cavenago Brianza. La più ambiziosa delle nuove insegne, il cuoco toscano l'ha aperta al terzo piano del Mudec, il Museo delle Culture di Milano, pochi giorni fa. «Il Mudec per me è l’ideale», ha dichiarato lo chef, «Voglio esprimervi contemporaneità, piacere di stare a tavola, essenzialità nei piatti con la concentrazione dei sapori ricavati da pochi ingredienti». Leggendo la scheda entusiasta di Federico De Cesare Viola, scopriamo che alle intenzioni corrispondono da subito i fatti: «Ci sono tutte le carte in regola», specifica FDCV, «per entrare subito in Champions League senza preliminari».

La Triglia tra le primizie dell'orto di Domenico Vicinanza, chef dell'Osteria del Taglio di Salerno
Procede, invece, il momento felice della pizza a Milano, città a lungo impermeabile a prodotti tondi di qualità. Questa settimana Niccolò Vecchia
ci introduce al sapere su forni e lievitati del giovanissimo valtellinese
Matteo Mevio. Un valtellinese che fa una delle migliori pizze napoletane in circolazione? Ebbene sì, con due maestri come
Gino Sorbillo e
Franco Manca. «Da
Marghe», scrive
Vecchia, «l'impasto è stato pensato con grande cura, con l'uso di farina di tipo 1, una piccola quantità di lievito di birra e una lievitazione di 48 ore, 24 a temperatura ambiente e 24 in frigorifero. Il risultato dà ragione agli sforzi: morbido, elastico, fragrante».
Da Milano scendiamo al centro storico di Salerno per la minuscola
Osteria del Taglio, una felice scoperta di
Gabriele Zanatta. Anzi, una riscoperta visto che lo chef
Domenico Vicinanza è lo stesso che fece guadagnare una stella ben più che cult al
Papavero di Eboli, anno 2009. «Da qualche stagione è felice di misurarsi con una piazza difficile, che è la “sua” piazza. Ogni giorno scende dalle alture di Giovi per confezionare una cucina, prevalentemente di mare, con una mano particolarmente felice perché mossa da una voce interiore: «Devi capire ciò che mangi».
Con
Paolo Marchi ci spingiamo infine nell’estremo Sud di Lecce:
Primo Restaurant merita una menzione importante perché si tratta di un bel caso di imprenditoria giovanile, firmato da
Silvia Antonazzi,
Marco Borello e
Sara Latagliata, una cuoca di 32 anni capace di stupire il patron di
Identità Golose con delle orecchiette impastate nel cacao: «Se avevo delle perplessità», racconta Marchi, «sono sparite all’assaggio». Ne sentiremo parlare ancora, intanto leggetevi
la scheda.