Alzando lo sguardo, si viene rapiti dalla meraviglia. Sotto le dita sapienti della restauratrice, gli affreschi cinquecenteschi della Sala delle Quattro Porte a Palazzo Ducale tornano lentamente alla luce, come se il tempo stesso facesse un passo indietro. Le cromie riemergono, delicate e solenni, raccontando secoli di storia veneziana.
Questa Sala, una delle più nobili e prestigiose del Palazzo, non è solo un passaggio: è un crocevia di potere, un varco che conduceva ai cuori pulsanti della Repubblica di Venezia. Qui si riunivano il Senato, il Collegio e il Consiglio dei Dieci. Ed è facile, con un po’ di immaginazione, vedere sfilare tra queste pareti patrizi altolocati, ambasciatori venuti da lontano, sovrani in visita, tutti diretti agli uffici dove si decidevano i destini della Serenissima.

Organizzazione no-profit americana dedicata alla conservazione di quasi 2.000 opere d’arte e architettura di Venezia, Save Venice è anche fautrice insieme al The Gritti Palace del progetto di restauro della Sala delle Quattro Porte di Palazzo Ducale
Oggi un'ala di questo luogo straordinario è ancora chiuso al pubblico. Ma grazie alla collaborazione con
Save Venice (organizzazione no-profit americana dedicata alla conservazione di quasi 2.000 opere d’arte e architettura di Venezia)
, avviata nel 2023, dopo la sinergia con
Venetian Heritage per il restauro del doppio scalone di
Mauro Colussi alla Scuola Grande San Giovanni Evangelista, gli ospiti del
The Gritti Palace, A Luxury Collection Hotel, Venice, possono viverlo in anteprima esclusiva. È un privilegio raro, un incontro intimo con l’anima più autentica di Venezia.

Particolare delle opere restaurate
«Questo è il nostro modo di restituire qualcosa alla città che ci accoglie ogni giorno», racconta
Giovanni Cellerino, general manager dell’hotel. «Con profondo amore per il suo patrimonio culturale, sosteniamo interventi conservativi di grande valore, come il restauro della Sala delle Quattro Porte e l’affresco sul soffitto del
Tintoretto». Una dedizione che trasforma il soggiorno in un’esperienza viva, immersa nel battito secolare della storia. Esperienze locali su misura e attenzione alla conservazione e alla promozione del ricco patrimonio culturale veneziano: il
Gritti Palace si impegna a sensibilizzare i suoi ospiti alla conservazione di Venezia attraverso tour dedicati con gli artigiani locali e attraverso importanti collaborazioni con organizzazioni internazionali dedicate alla salvaguardia del patrimonio della città.

Promosso da Venice Gardens Foundation e sostenuto da The Gritti Palace, il progetto In Venetia Hortus Redemptoris ha permesso il restauro dell’Orto Giardino di circa un ettaro, delle Antiche Officine e della Serra annessi alla Chiesa del Santissimo Redentore
L'ultima collaborazione virtuosa del prestigioso 5 stelle affacciato sul Canal Grande e amato da
Ernest Hemingway nasce invece dalla sinergia con
Venice Gardens Foundation, istituzione fondata e presieduta da
Adele Re Rebaudengo, che attua progetti rivolti alla protezione dell’eredità botanica, artistica e architettonica di Venezia. Il progetto a sostegno della fondazione si chiama
In Venetia Hortus Redemptoris e ha permesso il restauro, la conservazione e la manutenzione dell’Orto Giardino (circa un ettaro di terreno), delle Antiche Officine e della Serra annessi alla Chiesa del Santissimo Redentore, colpiti duramente dall’Acqua Granda del novembre 2019.

Ritratto di Alberto Fol, executive chef del The Gritti Palace
Un sodalizio che nasce dalla stessa visione e dedizione nel promuovere bellezza e profondità della città, favorendone la scoperta e l’ascolto, come sostiene la presidentessa: «L’Orto Giardino del Redentore viene così sostenuto nella sua crescita e celebrato nella sua vitalità come patrimonio da custodire, coltivare e tramandare, un’opera viva e simbolica, fonte di ispirazione in continua fioritura, capace di trasmette l’essenza della natura, il suo valore e il significato». Autore del ripristino architettonico e della Serra e stato l’architetto
Alessandra Raso mentre
Paolo Pejrone ha ideato il recupero botanico. Ecco allora prendere forma percorsi articolati, ombreggiati da un pergolato in castagno su cui si adagiano piante di uva, rose rampicanti, glicini e begonie. Un uliveto e un frutteto si accostano alle coltivazioni di specie mediterranee, aromatiche e officinali presenti nell’Orto, gestiti in maniera totalmente sostenibile.

Castraure fritte di Mazzorbetto con formaggio caprino alla menta
È un legame, quello culturale, che passa anche dalla cucina del territorio, fatta di stagionalità e materie prime locali. A cominciare dalle
castraure, la parte apicale della pianta del carciofo, coltivate dal 2017 in un orto privato sull’isola di Mazzorbetto, grazie alla collaborazione con
Nori Vaccari, proprietaria del terreno, che incontriamo in una soleggiata giornata di maggio. È questa la genesi della nuova esperienza legata all’orto in laguna, in Giudecca, nel segno della sostenibilità ambientale, che
Alberto Fol, l’executive chef, declina in piatti da gustare al
Club del Doge che combinano sapientemente i sapori delle montagne e della laguna.

Le castraure sono la parte apicale della pianta del carciofo, coltivate dal 2017 in un orto privato sull’isola di Mazzorbetto, grazie alla collaborazione con Nori Vaccari, proprietaria del terreno
Vegetali e materie prime provenienti da qui e da selezionati lotti dell’Orto Giardino hanno infatti ispirato un menu ad hoc,
L’Orto della Laguna nel piatto, dalla spiccata connotazione vegetale, a base di ingredienti che seguono il ritmo delle stagioni. In primavera in carta,
Castraure fritte di Mazzorbetto con formaggio caprino alla menta, Variazione di pomodori dall’orto, seguita da
Tagliatella di pasta fresca alle alghe con zucchine, fiori di zucca, salsa di pomodori arrostiti ed erbette,
Melanzana dell’orto, con aglio nero maturato e misticanza e infine un
Cremoso alle zucchine con il suo fiore disidratato e gelato al basilico.

Cremoso zucchine suo fiore disidratato e gelato al basilico
Tutto nel segno del no waste e di una filosofia di cucina focalizzata sulla stagionalità e il km 0: «Lavoriamo la materia prima disponibile, cercando di ridurre al massimo gli sprechi alimentari», racconta lo chef, «Sostenibilità e uso consapevole delle materie prime è per noi fondamentale, per questo ogni giorno adottiamo le migliori pratiche per tutelare il delicato equilibrio di una città così speciale come Venezia».