18-08-2023

Il lusso rilassato del 7Pines Resort di Baja Sardinia, tra rituali, gastronomia e tour tematici

A due passi dalla Costa Smeralda, la vacanza esclusiva si trasforma in una sana e autentica immersione nel territorio, nel segno di un nuovo approccio all’ospitalità, più etico e consapevole

Veduta aerea del 7Pines Resort Sardinia, il primo

Veduta aerea del 7Pines Resort Sardinia, il primo affiliato Hyatt in Sardegna e il secondo Destination by Hyatt in Europa

Rituali che scandiscono la giornata dall’alba al tramonto, tour nei luoghi d’interesse storico, attività sportive o tematiche alla scoperta della vita rurale del territorio. Tutte esperienze coinvolgenti che abbinate al servizio caloroso e accogliente firmano il lusso discreto del 7Pines Resort Sardinia, il primo affiliato Hyatt in Sardegna e il secondo Destination by Hyatt in Europa, dopo il 7Pines Resort Ibiza. Sulla costa nord orientale della Sardegna, su un promontorio di 15 ettari di macchia mediterranea che si protende sul mare, il cinque stelle ha portato a Baja Sardinia, quindi a due passi dall’esclusiva Costa Smeralda, un originale concetto di accoglienza, una filosofia di ospitalità nuova per la destinazione. “Il nostro è un laid-back luxury, un lusso rilassato e informale”, spiega il direttore Vito Spalluto, che ci ha raccontato come sono cambiati i desiderata dei clienti, come li ha conciliati con le esigenze dei collaboratori e tutte le novità introdotte a partire da questa stagione, la prima vera stagione del resort, che ha portato a termine tutta la sua articolata offerta.

Il general manager Vito Spalluto, porta avanti con successo un originale concetto di accoglienza, una filosofia di ospitalità nuova per la destinazione

Il general manager Vito Spalluto, porta avanti con successo un originale concetto di accoglienza, una filosofia di ospitalità nuova per la destinazione

A cominciare dalle attività che permettono agli ospiti di entrare a contatto con le persone e il luogo, favorendo un nuovo senso di appartenenza, comprensione e rispetto della destinazione. “L’idea è quella di creare legami profondi tra gli ospiti e la Sardegna”, il tema può essere romantico, avventuroso, giocoso, o coinvolgere i luoghi sacri del turismo isolano come i Nuraghi, Caprera e la Strada del Vermentino di Gallura, solo per citarne alcuni, spostandosi in elicottero in bici elettrica oppure su un veliero d’epoca. O ancora immergersi nella vita rurale, partecipando magari alla tosatura delle pecore, incontrare gli artigiani locali, seguire corsi di cucina tradizionale, visitare gli antichi borghi abitati dalle comunità autoctone.

Per garantire il miglior servizio, l’approccio al fare accoglienza non può che essere etico, significa che ambiente, territorio e risorse umane devono essere integrate, per questo non si fa più recrutment del personale – in alta stagione arriviamo a 190 persone - , ma il primo passo importante è informare tutto il personale su ogni passo che facciamo, cambiamento che attiviamo, coinvolgerli è fondamentale, per motivarli e sensibilizzarli, per permettere loro di sentirsi parte di un progetto, per renderli partecipi dei nostri obiettivi, per costruirli insieme”. La vera rivoluzione è proprio questa. “Soprattutto in questo momento storico, con tutte le difficoltà nate dalla carenza di personale, è necessario un cambio di passo: visione, strategie, goals vanno condivisi”, ha detto. “Quello che abbiamo ereditato dalla pandemia è in primis aver imparato a dare importanza al tempo, per questo per me è importante che i miei collaboratori abbiamo tempo libero, tempo di qualità da dedicare alle loro famiglie, per fare questo serve programmazione, organizzare e definire turni e compiti”.

Sono inoltre cambiate le priorità e i dogmi dell’ospitalità di lusso: “Per anni, per definire e costruire la nostra offerta, ci siamo affidati ai grandi network alberghieri che dettavano legge con regole rigide, definite in ampi volumi, oggi vince l’intelligenza emotiva, è più importante conquistare il cliente creando un legame empatico e vero, che offrire semplicemente un servizio attento e puntuale”.

Una delle 76 camere, di cui 8 junior suite e 20 suite, del 7Pines Resort Sardinia, su un promontorio di 15 ettari di macchia mediterranea che si protende sul mare, sulla costa nord orientale della Sardegna

Una delle 76 camere, di cui 8 junior suite e 20 suite, del 7Pines Resort Sardinia, su un promontorio di 15 ettari di macchia mediterranea che si protende sul mare, sulla costa nord orientale della Sardegna

Senza dimenticare che il cliente del turismo di lusso è il primo a scegliere strutture ‘etiche’, il lusso oggi non può essere solo ostentazione senza contenuto”, che qui si articola anche in un’accoglienza con servizi a tutto tondo. In posizione privilegiata di fronte alle isole dell’arcipelago di La Maddalena, con una spiaggia principale e 4 calette appartate proprio di fronte al tramonto, il 7Pines Resort Sardinia offre infatti 76 camere, di cui 8 junior suite e 20 suite, due piscine, tre ristoranti, tre bar e il Cone Club, il beach club del resort accessibile anche dal molo privato. Completano il cerchio la Pure Seven Spa, un Kids Club educativo e sostenibile, una palestra attrezzata, campi multifunzionali per tennis, padel e basket e un parco per l’allenamento all’aria aperta.

La bellezza del mare a Baja Sardinia, a pochi passi dalla Costa Smeralda, è un paradiso di pace, sole e mare

La bellezza del mare a Baja Sardinia, a pochi passi dalla Costa Smeralda, è un paradiso di pace, sole e mare

La giornata è scandita dai 7Rituals, a partire dall’alba, l’appuntamento è con lo “yoga ritual” in una delle calette private nella tenuta: il sole che sorge, il suono delle onde e il contatto con la sabbia solo il preludio perfetto per una giornata ricca e rilassante. A pranzo ci si ritrova nel cuore pulsante del resort, tra le piscine e la Spa, al ristorante Spazio, casual dining che propone classici di mare e pizza oppure al pool bar.

Pasquale D’Ambrosio, executive chef del 7Pines Resort Sardinia, alla sua seconda stagione

Pasquale D’Ambrosio, executive chef del 7Pines Resort Sardinia, alla sua seconda stagione

Si cena con vista al ristorante Capogiro, il fine dining orchestrato dallo chef di origini campane Pasquale D’Ambrosio, executive di tutta l’offerta gastronomica del resort. Una lunga esperienza nella ristorazione d’hotel di alto livello, la sua, un sapere che ha portato in Sardegna partendo dalla ricerca degli ingredienti locali. “Ho messo al centro il territorio, cerco il dialogo con i piccoli produttori, la qualità, la genuinità, le tipicità sarde, per costruire un menu che punta al gusto, a sapori definiti e riconoscibili, alla freschezza e alla semplicità dell’esecuzione”.

La terrazza panoramica del ristorante Capogiro, il fine dining orchestrato dallo chef di origini campane Pasquale D’Ambrosio

La terrazza panoramica del ristorante Capogiro, il fine dining orchestrato dallo chef di origini campane Pasquale D’Ambrosio

La sala interna del ristorante Capogiro, finemente arredato ispirandosi ai colori della terra e del mare

La sala interna del ristorante Capogiro, finemente arredato ispirandosi ai colori della terra e del mare

Niente di meglio che degustare la sua cucina sulla terrazza panoramica del ristorante, in posizione dominante sul porticciolo di Cala Bitta, oppure nella sala interna, dove le ampie vetrate permettono una vista privilegiata. Aperto anche ai non ospiti dell’hotel, porta in tavola il meglio della produzione locale, le spezie dell’orto della proprietà, gli ortaggi dei contadini della zona, il pesce appena pescato, la pasta tipica (culurgiones, fregula, Filindeu, “i fili di Dio”) del pastificio di Antonella Masala. Il menu è à la carte, ma include anche tre percorsi degustazione che spiegano i fondamenti della sua ars coquendi, basata su memorie e racconto di storie, come suggeriscono i nomi: Poesia di un territorio; Mare da Amare; Voglio Sentirmi libero.

Prima di cena si fa tappa per l’aperitivo in terrazza per un cocktail dai sentori del territorio oppure al già citato Cone Club Sardinia, il nuovo beach club del resort, per ammirare il tramonto sul mare più spettacolare della costa. Ha un ricco calendario di serate tematiche da vivere fino a metà settembre: il Fun Dine and Dance, tutti i lunedì, venerdì e sabato; le Strings and Sips, con cena e musica fino a tardi; Tartar & Champagne, il brunch accompagnato dalla vibrante musica del dj Ray Bucks direttamente dallo Scorpios di Mykonos. E poi il giovedì il saluto al sole Sunset con il celebre DJ Marco Carpentieri, e tutte le domeniche è Bohemian Bliss, tra buona musica, convivialità e relax.

Oltre alle infinite possibilità di praticare sport d’acqua come padel sup, canoa, sci nautico, jet ski, overboat e flyboard, il resort propone poi diverse accademie sportive. Sono dedicate in primis agli amanti di smash e volée con le leggende Karel Novacek e Paul Haarhuis alla guida della tennis academy, rivolte a giocatori di tutte le età, sia principianti che professionisti, mentre la Calisthenics Academy del campione olimpico e “Signore degli Anelli” Jury Chechi, è stata studiata per bambini, adolescenti e adulti con training a corpo libero i cui fondamenti risalgono all’antica Grecia. Senza dimenticare il campione italiano Gianluca Zambrotta, una carriera nelle migliori squadre del mondo come Juventus, Milan e Barcelona, a disposizione di grandi e piccini per allenamenti tra tecnica sportiva e intrattenimento.


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a cura di

Elisabetta Canoro

Giornalista professionista, è consulente di Identità Golose, vice direttore di The CUBE Magazine e collaboratrice di AD Architectural Digest italia e Panorama. Autrice di guide e di libri editi da WhiteStar e Marco Polo

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