14-12-2024

Hotel De Len: viaggio verso un'autentica Cortina

Con le Olimpiadi alle porte, la cittadina ai piedi delle Dolomiti ampezzane è in pieno fermento, ma intanto c'è una calda ospitalità che ha già gettato solide basi e propone ai suoi ospiti un'immersione unica nel territorio circostante

L'Hotel De Len, struttura a 4 stelle, è situ

L'Hotel De Len, struttura a 4 stelle, è situato nel cuore di Cortina d'Ampezzo, in provincia di Belluno

Vette, ravvicinate o solitarie, appena innevate, rocciose o rivestite da un camouflage che parla di questi ultimi giorni d’autunno prima che tutto venga a coprirsi di bianco candore. Cortina dopotutto è montagna, eppure questa non soffoca austera la valle, sorprendentemente bagnata di luce. È in fermento questo cantiere inarrestabile che si prepara a vivere le prossime Olimpiadi, senza perdere d’occhio la stagione sciistica appena cominciata, con l’ospitalità ai posti di partenza.

E in questo senso, c’è chi punta a creare un’esperienza che lasci assimilare una Cortina senza abbagli, autentica, favorendo quel distacco necessario dalla frenesia; un invito al benessere, studiato millimetricamente, così da non lasciar gravare alcun gesto sull’ospite che, sollevato, si circonda di una genuina accoglienza: benvenuti all’Hotel De Len a Cortina d'Ampezzo (Belluno).

La struttura nasce 3 anni fa dalle ceneri di un vecchio albergo locale, e lo fa con la chiara intenzione di non impattare negativamente sul territorio, ma al contrario di preservarlo e narrarlo, rivolgendosi a un desing contemporaneo, dalle linee pulite, in armonia con l'identità del luogo.

Uno scatto di una Suite superior: atmosfera accogliente, vista su Cortina, immersi nella pace più assoluta sebbene ci troviamo al centro del paese

Uno scatto di una Suite superior: atmosfera accogliente, vista su Cortina, immersi nella pace più assoluta sebbene ci troviamo al centro del paese

Ci riesce particolarmente innestando l’elemento dominante di qualsiasi abitazione di montagna: il legno. Da qui, il nome dell’hotel, De len, di legno: il cirmolo, dalle proprietà rilassanti, l’abete, balsamico - entrambi completamente rigenerati - rivestono le camere, mentre lungo le scale che attraversano l'albergo in altezza, sono stati utilizzati pannelli più grezzi provenienti da vecchie stalle, con le singolari incisioni delle “ciase” (i vecchi alloggi degli abitanti locali), ciascuna a identificare le famiglie del luogo.

Al primo piano, un salotto dove ritagliarsi dei momenti di relax o lavorare in tutta tranquillità; qui, dal mattino fino a pomeriggio inoltrato, c'è sempre un buffet della merenda a completa disposizione dell'ospite. Un luogo da vivere, che rasserena e accentua la percezione di sentirsi a casa

Al primo piano, un salotto dove ritagliarsi dei momenti di relax o lavorare in tutta tranquillità; qui, dal mattino fino a pomeriggio inoltrato, c'è sempre un buffet della merenda a completa disposizione dell'ospite. Un luogo da vivere, che rasserena e accentua la percezione di sentirsi a casa

Un'autenticità che attraversa il De Len, dal “contenitore” ai contenuti, suggeriti dai local advisor, sempre a disposizione degli ospiti per suggerire rotte poco note, tappe inconsuete tali da rendere l’esperienza Cortina, molto più di un semplice soggiorno: un’immersione nella storia locale e nei suoi usi e costumi. Come la possibilità di acquistare prodotti del territorio dalla storica Cooperativa di Cortina, il grande magazzino fondato nel 1800, un tempo spaccio di granoturco, farina, stoffe e tutto il necessario per la sopravvivenza dei cittadini. Perché dopotutto il turismo, quello vero, arriva a Cortina solo alla fine degli anni ’50 del 900 subito dopo le Olimpiadi del '56, attraverso un lento e graduale processo di ammodernamento.

Prima, era al limite meta “esotica” di Lord britannici che, stanchi di lunghi viaggi verso le Indie e continenti lontani, cominciano a interessarsi alla montagna - a quella dolomitica in particolare, meravigliosa e dal 2009 Patrimonio UNESCO -. Scortati dalle prime guide alpine locali su sentieri ideati per gli uomini di caccia, i passaggi venivano poi venduti per pochi spiccioli proprio ai lord, che se ne tornavano in patria con un attestato rilasciato dal comune e un sentiero a loro dedicato. Da allora di cose ne son successe: tra gli anni ‘70 e ‘80 Cortina esplode letteralmente e, adesso, con le Olimpiadi all’orizzonte, si fa motore di un infittimento della conca, al centro di numerosi investimenti esteri (e non) nel settore dell’ospitalità (ce lo spiega bene la nostra Elisabetta Canoro nel suo articolo).

Non c’è però innovazione senza quella naturale tensione a conservare ciò che non merita di essere dimenticato, anche - e, forse, soprattutto - in uno spazio come il De Len, che contemporaneo lo è su più livelli.

La vasca idromassaggio esterna riscaldata, in uno scatto di Amodio

La vasca idromassaggio esterna riscaldata, in uno scatto di Amodio

A partire dall'idea di benessere che in esso racchiude: una spa riservata a un numero limitato di ospiti (si accede tramite prenotazione) così da potersi concedere degli attimi di puro relax, per esempio nella vasca idromassaggio che dà sulle Tofane; 22 camere dotate di ogni comfort, con la possibilità di essere adattate anche per famiglie; l’eliminazione di ogni forma di plastica all’interno della struttura, ma anche l’abbattimento di onde e radiazioni provenienti da dispositivi elettronici e reti cellulari per garantire la piena salubrità degli ambienti e assicurare un sano riposo. 

La raclette per sfidare anche il freddo più intenso: inebria il suo profumo appena arriva in sala, con sentori di burro fuso

La raclette per sfidare anche il freddo più intenso: inebria il suo profumo appena arriva in sala, con sentori di burro fuso

Per passare alla buona tavola del De Len. Così concreta, ancorata ai sapori territoriali, ma anche profondamente italiana, perchè accoglie non solo piatti della tradizione locale e si apre a interpretazioni di tutto il Buon Paese per appagare un pubblico molto eterogeneo. L'intenzione primaria, chiaramente, è quella di includere il più possibile ingredienti locali e quindi, i risotti vengono mantecati con burro di malga, gran parte dei formaggi che arrivano in tavola sono d’alpeggio, stuzzicano all'ora dell'aperitivo taglieri di salumi serviti con cren e cetriolini (strepitoso il prosciutto cotto arrosto, ndr) e poi carni, succulente, servite in purezza o lavorate in irresistibili creazioni ad alto contenuto di golosità. Un must di questo periodo? Il Cappone ripieno alle castagne, un fondo bruno a irrorarlo e, per contorno, croccanti ravanelli in agrodolce e una soffice purea di sedano rapa, dolce.

Il Cappone ripieno di castagne, sedano rapa e ravanelli: un ripieno generoso, di pura castagna, contrastato da un fondo bruno robusto; delizioso sedano rapa alla base e dei ravanelli, a ripulire il palato. Un piatto comfort

Il Cappone ripieno di castagne, sedano rapa e ravanelli: un ripieno generoso, di pura castagna, contrastato da un fondo bruno robusto; delizioso sedano rapa alla base e dei ravanelli, a ripulire il palato. Un piatto comfort

«Preferiamo soffermarci su piatti che raccontano l'Italia intera, ricalcando finché possiamo le specialità regionali. - ci spiega Andrea Chivetto, resident chef del De Len, coadiuvato dall’executive Andrea Ribaldone -. Bigoli, stoccafisso, ma anche tanta tradizione di montagna, quindi raclette e polenta non mancano mai in carta. Il tutto lavorato con i buoni prodotti locali». Le erbe spontanee, per esempio, di cui non si fa una narrazione esasperata, ma vengono usate all’occorrenza, che sia in un risotto all’aglio orsino o quale farcia dei deliziosi casunzei. Mezzelune di pasta fresca, lavorate con farina di segale e 00, dal gusto rustico, ripiene con le erbe - appunto -, formaggi o la più classica delle farciture, barbabietola e patate, appena affumicate, cotte arrosto. Pochi segreti e tanta manualità: potrete assaggiarli direttamente a tavola, ma anche mettere le mani in pasta e prepararli in compagnia di Andrea.

Gnocchi gratinati, saporito d'alpeggio, cavolo e mela: una cucina di sostanza, ma con una vasta proposta vegetariana - da saporiti contorni a zuppe davvero golose e leggere come quella ai funghi, da provare in questa stagione

Gnocchi gratinati, saporito d'alpeggio, cavolo e mela: una cucina di sostanza, ma con una vasta proposta vegetariana - da saporiti contorni a zuppe davvero golose e leggere come quella ai funghi, da provare in questa stagione

Una signora colazione quella del De Len, proposta rigorosamente à la carte, ma intanto che l'ordine parta, in tavola c'è già un centrifugato a base di frutta e verdura ad attendere l'ospite, marmellate e composte fatte in casa, mentre ecco giungere un piatto di speck, del pane fresco, un vassoio con l'assortimento del giorno di dolcezze e torte varie, strepitosa la Linzer, realizzata con farina di nocciola e farcita con confettura di lamponi, o l'immancabile brazorà, una treccia dolce da inzuppare nello zabaione appena caldo

Una signora colazione quella del De Len, proposta rigorosamente à la carte, ma intanto che l'ordine parta, in tavola c'è già un centrifugato a base di frutta e verdura ad attendere l'ospite, marmellate e composte fatte in casa, mentre ecco giungere un piatto di speck, del pane fresco, un vassoio con l'assortimento del giorno di dolcezze e torte varie, strepitosa la Linzer, realizzata con farina di nocciola e farcita con confettura di lamponi, o l'immancabile brazorà, una treccia dolce da inzuppare nello zabaione appena caldo

Un plauso particolare va alla colazione che, per coronare quell'idea d'insieme di sostenibilità, viene proposta alla carta, garantendo così freschezza e appagando a pieno i desideri dell'ospite, coccolato con dolci fatti in casa appena sfornati, zabaioni caldi, torte della tradizione, profumi genuini che fanno partire particolarmente bene la giornata.

Preparando i casunzei all'ampezzana

Preparando i casunzei all'ampezzana

Specialità locali, piccoli produttori: non solo nominarli, “portarli in tavola”, ma scoprirli andando dritti alla fonte. E lo facciamo ascoltando i consigli di chi vive il territorio da sempre, sulle tracce di una Cortina autentica. Approdiamo così nella piccola azienda agricola a gestione familiare biologica Sanwido che è caseificio, ma anche rivendita di ortaggi freschi o in conserva, e salumi prodotti in famiglia, quest'ultima, vero motore dell’economia locale, a lungo orientata al puro sostentamento, perché bastava anche una sola gelata precoce per perdere il lavoro di un anno intero. Come ci racconta Enrico Pordon, alla guida di questa vivace realtà incastonata nella frazione di San Vito di Cadore.

Ciò che non ha respirato, Enrico lo ha vissuto attraverso i racconti del nonno o della mamma.

Il produttore Enrico Pordon

Il produttore Enrico Pordon

Oggi sa narrare, ma soprattutto sa perpetuare i loro gesti votandosi completamente al biologico… un biologico naturale. «Perché c’è biologico e biologico», specifica Enrico, differenziato dalle quantità e dal grado di attenzione rivolto alla produzione: qui dove il benessere animale è totale, l’uso di antibiotici completamente abbattuto, l’alimentazione basata esclusivamente su fieno e cereali in inverno, mentre in estate c’è tanto prato. Le capre mangiano quando vogliono e fanno gregge creando persino delle micro realtà all’interno della stalla, e sebbene la produzione potrebbe essere superiore, la famiglia Pordon preferisce accontentarsi di 2 litri di latte per capra, il cui stile di vita è premessa di bontà dei freschi, quindi lo stracchino, la ricotta, ma anche degli stagionati (fino a 12 mesi), o un meraviglioso blu di capra con una sottile nota piccante, dolcezza contenuta e tanta cremosità.

Hotel De Len: dove il viaggio ha inizio. Verso un’autentica Cortina.


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Radiografia, notizie e curiosità sugli hotel e le locande più importanti in Italia e nel mondo.

Marialuisa Iannuzzi

di

Marialuisa Iannuzzi

Classe 1991. Irpina. Si laurea in Lingue e poi in Studi Internazionali, ma segue il cuore e nella New Forest (Regno Unito) nasce il suo amore per l'hospitality. Quello per il cibo era acceso da sempre. Dopo aver curato l'accoglienza di Identità Golose Milano, oggi è narratrice di sapori per Identità Golose. Isa viaggia, assaggia. Tiene vive le sue sensazioni attraverso le parole.

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