11-05-2020
Danilo Guerrini è stato eletto delegato italiano di Relais & Châteaux nel corso del quarantacinquesimo Congresso Internazionale a Londra
La parola giusta è self-confident. Danilo Guerrini, da novembre delegato Relais & Châteaux Italia e maître de maison di Hotel Borgo San Felice, risponde alle nostre domande con pacatezza, trasmettendo sicurezza, competenza e affidabilità. Qualità che ben si addicono a chi, in un momento storico così delicato, è chiamato a guidare le 49 dimore di charme e ristoranti gourmet distribuiti lungo tutta la Penisola, affiliati alla prestigiosa associazione che ne rappresenta 580 nel mondo.
Oggi è impegnato in prima linea a interpretare le linee guida del protocollo di igiene e di distanziamento elaborato in collaborazione con Bureau Veritas, società leader in materia, che verrà applicato alle dimore a partire da quest’estate, nel segno dello ‘spirito di famiglia’ che contraddistingue l’accoglienza firmata dal gruppo francese. Per tornare a condividere il piacere di viaggiare e il desiderio di scoperta dei luoghi, nel rispetto del territorio, dell’ambiente e delle persone.
Lo scorso novembre è stato eletto presidente della Delegazione italiana di Relais & Châteaux. Cosa significa essere alla guida di un’associazione che riunisce rinomati chef e maître de maison? Nel momento in cui sono entrato in Relais & Châteaux sono diventato parte di una famiglia. Dall’inizio del lockdown il ‘senso di famiglia’ si è potenziato ulteriormente. Quando in novembre, al 45° Congresso Internazionale a Londra, sono stato nominato presidente della Delegazione italiana dell’Associazione sono stato orgoglioso di assumermi questa responsabilità. Ora lo sono ancor più, per il lavoro straordinario che stiamo facendo insieme in questi mesi di emergenza sanitaria. Siamo distanti, sì, ma solo fisicamente, in qualche modo siamo più vicini di prima. In questo momento di difficoltà, infatti, la famiglia si è compattata e nel sostegno reciproco sentiamo meno il peso della realtà che noi maître de maison affrontiamo quotidianamente. La famiglia Relais & Châteaux è uno splendido rifugio, stiamo collaborando attivamente a trovare soluzioni e percorrere nuove strade: ogni settimana tra colleghi ci riuniamo, organizziamo e condividiamo pensieri, progetti, esperienze personali grazie al supporto della tecnologia. Vederci, anche se solo virtualmente, ci conforta, supporta e ci dà la certezza che da tutto questo ne usciremo rafforzati.
Che policy di cancellazione avete scelto per i clienti che avevano già prenotato in questi mesi di lockdown? Siete stati flessibili? Le dimore sono vere e proprie ‘case’ e i maitre de maison hanno rapporti stretti, quasi simbiotici, con i loro ospiti. La percentuale di clienti abituali è molto alta e proprio in virtù di questo, la flessibilità è nel nostro DNA. Anche la direzione a Parigi ha dato suggerimenti e indicazioni in questa direzione e molti si sono uniformati. La relazione e il contatto personale che abbiamo costruito con i clienti, ci ha agevolato e permesso di proporre loro di spostare la prenotazione o riprogrammare il soggiorno piuttosto che cancellarlo. In molti casi sono stati restituite le caparre già anticipate. Strumenti che diventeranno sempre più preziosi per la vendita sono i nostri gift boxes (cofanetti regalo) e i voucher (buoni regalo), che hanno una validità di due anni. Molte dimore li stanno suggerendo come opportunità per posticipare le prenotazioni precedentemente confermate.
Hotel Borgo San Felice, a Castelnuovo Berardenga (Siena)
Londra Palace Hotel, Venezia
Nello specifico, come viene formato e coinvolto il personale? La formazione dei dipendenti include diverse attività. La valorizzazione e la formazione dello staff avviene in primis attraverso la piattaforma Myrelaischateaux, con tutorial che consentono di apprendere la filosofia e gli obiettivi dell’associazione, oltre alle linee guida del Manifesto. E poi ci sono i Relais & Châteaux Days, corsi full immersion di tre giorni organizzati per tutto lo staff, che vengono tenuti dal delegation manager direttamente in dimora. Inoltre, nella sede di Parigi organizzano regolarmente workshop e corsi di formazione tecnici per le prenotazioni, il social media management, il revenue management e altro ancora. Ogni anno poi ogni delegazione programma incontri di team building e aggiornamento professionale per specifiche categorie: i maitre de maison e i proprietari partecipano a delegation meeting, poi ci sono quelli per gli chef, i responsabili di sala eccetera, il tutto per ciascuna dimora associata. È il nostro modo di vivere la famiglia allargata.
Il San Pietro di Positano
Quali attività avete adottato per mantenere viva la relazione con il cliente in questo tempo sospeso, soprattutto con i repeaters? Non abbiamo mai smesso di essere vicini ai nostri ospiti. Durante il lockdown le dimore sono entrate nelle case degli ospiti grazie ai social media e le moderne piattaforme di comunicazione come Zoom. In questo modo ci siamo confrontati con loro e reinventato attività che solitamente si fanno in loco, a partire da lezioni di cucina a distanza e masterclass. Soprattutto in Italia siamo veloci a reinventarci e ad adattarci pur di non interrompere il contatto con l’ospite. Il Manifesto inoltre è una linea guida anche nella relazione con i nostri produttori e fornitori locali, con i quali non abbiamo mai smesso di essere in contatto. Quando si tornerà a viaggiare, il patto di fiducia che abbiamo consolidato con tutti i nostri collaboratori anche esterni sarà un punto di forza.
Villa Crespi, Orta San Giulio (Novara)
Radiografia, notizie e curiosità sugli hotel e le locande più importanti in Italia e nel mondo.
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Giornalista professionista, è consulente di Identità Golose, vice direttore di The CUBE Magazine e collaboratrice di AD Architectural Digest italia e Panorama. Autrice di Guide e di libri editi da WhiteStar e Marco Polo
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