Hervé Fleury
Crusca di riso con baccelli di pisellidi Josean Alija
Identità Golose Milano Four Seasons Italian Collection, un grande menu a Identità Golose Milano
Viviana Varese, salernitana, in uno scatto relativo a Identità New York 2013, ottobre scorso. La fortunata parentesi del ristorante Alice si riaprirà all'interno di Eataly Milano, data ipotetica d'apertura: 4 marzo 2014
«Che differenza c’è tra un piatto cucinato da una donna e un piatto cucinato da un uomo?». Questa domanda mi è stata posta da tantissimi giornalisti. E la mia risposta è sempre e solo una: «Nessuna!». Sono convinta, infatti, che sia molto difficile capire il sesso che c’è dietro a un piatto: conosco chef donne che usano molto il raziocinio e che fanno piatti molto articolati e complessi, così come colleghi uomini che riescono a cucinare piatti talmente estetici e armoniosi che sembrano il frutto di una mano femminile e delicata.
Dietro a ogni piatto c'è una persona col suo lato maschile e femminile insieme, più o meno sviluppato. Ognuno di noi esprime se stesso e il proprio vissuto. La parte femminile si mescola con quella maschile attraverso sensibilità, intuizione, sentimento, complessità, ragione, controllo, creatività, eroismo... Siamo un mix di tutti questi ingredienti, dobbiamo accettare le differenze ed esaltarle per crearsi un proprio stile, impegnarsi per crescere perché questo mestiere ci porta sempre a confrontarci, a guardarci intorno e dentro, a osare e a sperimentare, a superare prove con noi stessi e con gli altri.
Io ho iniziato a padellare, anzi, a giocare con le pizze a 7 anni. Da ragazzina aiutavo mia madre in cucina, accendevo il forno, caricavo la legna, pulivo le patate. Non mi sono mai posta il problema se qualche mansione fosse più adatta a un uomo o a una donna. A 21 anni ho aperto il mio primo ristorante e pizzeria, diventando subito capo e imparando con molti errori a farlo.
Vivana Varese, già 1 stella Michelin con Alice in viale Adige
Molti giovani che arrivano da me hanno sogni e speranze. In me vedono il sogno realizzato, magari in modo utopistico, ma poi si scontrano subito con la realtà di un lavoro pesante, scoprono che c'è una donna che può essere accodiscendente, amorevole ed emotiva ma trovano anche una persona dura, determinata, a volte fredda e severa, ma sicuramente una persona che fa tutto questo per la buona riuscita dell'intera cucina e per la crescita della squadra senza dimenticare la gioia di questo mestiere.
A destra, Sandra Ciciriello, socia di sempre di Viviana
Come tante altre persone ho avuto momenti di sconforto nella vita, momenti in cui hai la testa altrove. Ma sono sempre stata in cucina, con la mente concentrata, presente nel momento in cui tutto dev'essere come un orologio. Momenti in cui tutto deve marciare come in una danza quasi perfetta. In quegli istanti capisco come l'atto di cucinare può essere una bellissima terapia perche ti fa vivere nel qui e ora, il tempo e lo spazio che mi rendono veramente felice di fare il mio mestiere. Leggi anche Esaltarsi nelle differenze di Viviana Varese L'altra metà del piatto di Elisa Arduini Sesso debole sarà il tuo di Sara Preceruti Correre il doppio di Iside De Cesare Caro Babbo Natale di Ana Roš Io sono un cuoco di Antonia Klugmann Il talento non ha sesso di Aurora Mazzucchelli Non è facile ma non è neppure impossibile di Loretta Fanella Non siamo angeli del focolare di Cristina Bowerman
Cuoca salernitana, ha aperto nel 2006 Alice a Milano, ottenendo una stella Michelin. Dal 2014, il trasloco a Eataly Milano. A settembre 2019, ha deciso di cambiare nome (e in parte filosofia) al suo ristorante, che ora si chiama ViVa.
Donne che abbandonano per un attimo mestoli e padelle per raccontare le proprie esperienze e punti di vista