21-09-2022
L'Escabeche di sgombro è la ricetta di fine estate di Alexander Robles, chef del ristorante Azotea a Torino
Golosi, freschi, inediti: sono i Piatti dell'estate 2022 pensati dagli chef di tutto il Bel Paese. Dal Nord al Sud Italia, tradizione e creatività, tra profumo di salsedine e freschi assaggi dall'entroterra nostrano: le creazioni dei nostri chef accompagneranno la vostra estate. E con le loro ricette potrete anche stupire i vostri ospiti a casa. Signore e signori: l'estate è servita!
Frittura seguita da una conservazione sotto aceto. È questo il procedimento per ottenere l’escabeche, tecnica di cucina universale di origine araba, conosciuta dal Sudamerica all’Italia passando per la Spagna e il Portogallo. Alexander Robles, chef peruviano del cocktail-restaurant Azotea nel centro di Torino, la propone nel suo menu in una versione nikkei di contaminazione peruviana-giapponese: una Escabeche di sgombro.
«Ho scelto lo sgombro, perché è un pesce molto consumato in Giappone, sia a colazione che a pranzo. Ho preferito salmistrarlo, come si usa fare proprio lì, ma senza friggerlo, per mantenere integre le sue proprietà gustative» ha dichiarato lo chef. «Dopo una marinatura a base di sale, arancia, limone e zucchero di canna, facciamo abbrustolire il pesce a fiamma viva solo dalla parte della pelle e lo accompagna, poi, la salsa escabeche, fatta con pomodoro, carote, cipolle, aji amarillo, miso e perle di tapioca, un’emulsione di crescione, wasabi e semi di chia, che dà piccantezza al piatto, chips di patata viola che conferiscono croccantezza, e petali di cipolla bianca cotti nel succo di mela».
Il piatto, che ha ottenuto un grande riscontro da parte dei clienti per il binomio acidità-piccantezza, attinge la tecnica dal Perù – dove la preparazione ricorre sia nelle feste che al ristorante; una preparazione e un ingrediente dal Giappone, la salmistratura e il mirin, che sostituisce l’aceto di vino, e un elemento dalla Liguria, le cipolle della marinata usate nella salsa. Da Azotea, l’Escabeche di sgombro si può ordinare sia nella sezione antipasti, che nel menu Azotea Experience abbinata a un sip, un sorso alcolico, a bassa gradazione alcolica o analcolico. Il drink in questione è il Tè della neve, preparato con gin alla prugna e fungo della neve prodotto in casa, mela verde, limone, zenzero, umeboshi, pompelmo, pepe rosa. Il cocktail, ispirato a un dessert tipico del Giappone, risulta perfetto per accompagnare l’Escabeche di sgombro.
ESCABECHE DI SGOMBRO Ricetta per 4 persone
Ingredienti Per la salsa escabeche 800 g pomodoro ramato 400 g carote 80 g cipolla rossa 20 g concentrato di pomodoro 12 g zenzero 40 g sake 40 g zucchero di canna 40 g mirin 40 g salsa di soia bianca 120 g di perle di tapioca Sale q.b. Aceto di vino bianco q.b.
Per la salmistratura dello sgombro 400 g zucchero di canna 200 g sale grosso 200 g sale fino Scorze di un’arancia Scorze di un limone 400 g filetto di sgombro Olio di sesamo q.b. 4 prese di sale Maldon
Per i petali di cipolla 4 cipolle bianche grandi 400 ml di succo di mela limpido microfiltrato
Per l'emulsione di crescione e chia 400 g crescione 40 g wasabi in pasta/rafano 120 g semi di chia 120 g acqua Sale q.b.
Per le chips di patate viola 4 patate viola
Lo chef del ristorante Azotea, Alexander Robles
Procedimento Per la salsa escabeche Rosolare il pomodoro, la cipolla e la carota in un tegame. Aggiungere successivamente il concentrato, lo zenzero, il sake, lo zucchero di canna, il mirin e la salsa di soia, quindi far andare a fuoco basso per almeno 10 minuti. Mettere in un Bimby gli ingredienti e impostare la temperatura a 72°C, a velocità 6 per 15 minuti. Nel frattempo, portare a ebollizione abbondante acqua e lessare le perle di tapioca per 10 minuti. Togliere dal fuoco e lasciare riposare per 5 minuti. Passare la tapioca sotto acqua corrente fredda fino a completo raffreddamento. Setacciare e privare dell’acqua in eccesso, quindi tenere da parte. Aggiustare la salsa escabeche con sale e aceto fino al livello di acidità desiderato. Aggiungere le perle di tapioca alla base escabeche e conservare a temperatura ambiente.
Per la salmistratura dello sgombro Preparare una casseruola unendo sale grosso, sale fino, zucchero e le scorze. Sabbiare per almeno un minuto così da rilasciare gli oli essenziali degli agrumi. Prendere una piccola teglia e versare all’interno metà del mix per la salmistratura. Adagiare i filetti di sgombro e ricoprire con il rimanente mix. Lasciare riposare per 10 minuti. Asciugare e tamponare con carta assorbente. Cospargere con olio di sesamo e sale Maldon. Passare la pelle del pesce con il cannello fino ad abbrustolirla. Ricavare dal filetto, con un taglio obliquo, dei rombi di circa 2X2 cm. Conservare in frigo Per i petali di cipolla Pulire le cipolle. Ricavare dei petali. Mettere sottovuoto con il succo di mela. Cuocerli in forno a vapore a 87°C per 30 minuti. Filtrare i petali dal succo di mela.
Per l'emulsione di crescione e chia Lavare il crescione in abbondante acqua. Asciugare, sbianchire per almeno un minuto e successivamente trasferire in una boule con acqua e ghiaccio. Scolare. Frullare con il wasabi utilizzando il Bimby alla massima potenza, fino a emulsionare il tutto. Filtrare e aggiustare di sale. Ammollare i semi di chia nell’acqua. Setacciare, quindi aggiungere i semi all’emulsione di crescione e wasabi.
Per le chips di patate viola Portare l’olio di semi di girasole a 170°C. Pelare le patate viola. Tagliare delle fette sottili con l’aiuto di una mandolina. Friggere le chips e tamponare con carta assorbente.
Il sip in abbinamento, il Tè della Neve
Per la finitura Alternare sgombro, salsa escabeche ed emulsione di crescione e chia, quasi a formare un camouflage. Terminare con i petali di cipolla e le chips di patate viola. Servire con il Tè della neve.
a cura di
Originario della peruviana Cuzco, Alexander Robles è executive chef del Ristorante Azotea a Torino. Nato e cresciuto nel mondo del food, inizia da subito a lavorare in cucina, nei ristoranti dei nonni. Colleziona esperienze presso Marco Avidano a Chieri e al ristorante Del Cambio sotto i dettami dello chef Riccardo Ferrero, finché non sente il richiamo della sua terra natia. Torna in Perù, alla corte di uno dei più importanti chef peruviani: Gastón Acurio. Da lì in poi la consapevolezza delle sue capacità cresce sempre più e lo riporta prima in Italia, a Villa Tiboldi, come sous-chef sotto la consulenza di Davide Palluda, 1* Michelin e poi in Arabia Saudita, dove diventa un punto di riferimento della cucina italiana all’estero.
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