Jacopo Mercuro
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La ghiotta “fuiuta”: la ricetta estiva di Pasquale Caliri
La ghiotta di pescestocco è il piatto tradizionale della città di Messina. Per quanto strano possa apparire in una città sul mare, è propio lo stoccafisso (u piscistoccu) a farla da padrone sulle tavole della tradizione. Portato sull’isola dalle popolazioni nordiche quando il porto della cittadina siciliana era crocevia di scambi commerciali, contagiò gli isolani che a oggi ne esaltano attributi e caratteristiche.
La ricetta è un connubio tra antico e moderno: la ghiotta si assapora ricavandola da una estrazione della pietanza tradizionale, mentre si adagia su una spuma di patate e dei cubi di merluzzo fresco. Pesce fresco quindi, non essiccato; quindi la patata che diventa una soffice spuma; e i cubi di pera candita, la ricetta anticha prevedeva appunto l’utilizzo delle pere della qualità Butiro (Mputiri). La presenza della frutta regala una punta di dolcezza alla preparazione, la nota gentile è spesso presente nella tradizione sicula, figlia della trasmissione di cultura araba.
Il piatto della tradizione viene quindi alleggerito di molto, reso estivo, leggero, direi quasi femminile.
Il nome “fuiuta” (fuggita, in siciliano) trae origini da alcuni piatti che anticamente nella cucina povera non contenevano l’ingrediente più costoso, oppure veniva sostituito con qualcos’altro di più accessibile.
La ghiotta “fuiuta” Ricetta per 4 persone
Lo chef e la sua brigata al porto di Messina, dove si trova il Marina del Nettuno Yachting Club
Per la spuma di patata 250 g di patate 125 ml di panna 100 ml d'acqua di cottura delle patate 35 ml di olio Sale
Lo chef Pasquale Caliri
Per la semi canditura della pera Tagliare la pera a mirepoix. Ottenere uno sciroppo al 50% di zucchero. Portare a bollore e lasciare freddare la frutta per dodici ore. Frullare, passare allo chinoix, mettere il tutto in un sifone con due cariche.
Finitura Tagliare a cubi il merluzzo e portarlo a cottura su lionese. Sifonare la spuma calda nel piatto. Adagiare i cubi di pesce e la mirepoix di pera candida. Finire con la salsa ristretta di ghiotta.
Classe 1965, siciliano di Messina, già giornalista professionista, ha lasciato la "cucina" nei giornali (scriveva di mafia e cronaca giudiziaria) passando alla cucina vera e propria, sempre con il pallino della comunicazione. Ha frequentato l'Alma e poi si è formato con Pietro Leemann e Paco Torreblanca. Dopo un'esperienza negli Usa, è ora chef del Marina del Nettuno Yachting Club Messina