10-04-2024
Il Master of Wine Gabriele Gorelli con i fratelli Lapo e Gerardo Gondi e il marchese Bernardo Gondi
«Se qualcuno mette i cantucci nel Vinsanto, gli taglio le mani». Il marchese Bernardo Gondi lo dice sorridendo, ma su questo non ha dubbi: una perla enologica come il Vinsanto non deve essere rovinata con l’abusata ed errata pratica di intingere i cantucci.
Quando Bernardo Gondi parla del suo Vinsanto del Chianti Rufina “Cardinal de Retz”, gli brillano gli occhi. Tra tutti i vini della Marchesi Gondi - Tenuta Bossi, probabilmente è quello a cui è più legato affettivamente. Tanto da volergli dedicare un’intera cena a palazzo Gondi, nel cuore di Firenze, che dispone di una fantastica terrazza affacciata su gran parte della città, con l’abbinamento di varie annate di Vinsanto ai piatti dello chef Vito Mollica.
Il Vinsanto a tavola: una splendida tavolozza di colori
Una storia che parte da lontano. «Era il 1972 e avevo 21 anni – ha raccontato il marchese Bernardo Gondi – Mio padre mi disse: “Vieni ad aiutarmi in azienda, altrimenti la vendo”. Ho iniziato a discutere con mio padre, gli ho chiesto di avere mano libera in cantina. E così fu». La Marchesi Gondi – Tenuta Bossi è costituita da 315 ettari, di cui 20 a vigneto, 35 a oliveto ed i restanti a boschi e seminativi.
La vista dalla terrazza di Palazzo Gondi
Arrivato in azienda, Bernardo Gondi iniziò a lavorare per rendere questo prodotto ancora migliore. «Avevo deciso di togliere la Malvasia, perché secondo me non era particolarmente adatta, lasciando solo il Trebbiano – ha spiegato – Ai tempi, poi, si teneva in caratelli per cinque anni, mentre ora aspettiamo minimo 12 anni, prima di metterlo in bottiglia, dove rimane ancora almeno per un anno».
Il Vinsanto del Chianti Rufina “Cardinal de Retz” del 1988: un autentico capolavoro
Le annate assaggiate del Vinsanto del Chianti Rufina “Cardinal de Retz” sono state 1988, 1997, 1999, 2000, 2001, 2002 e 2006, ma l’ordine scelto non è stato quello del millesimo, bensì si è preferito cercare il giusto abbinamento con i piatti di Mollica, andando alla ricerca di un equilibrio “insolito” tra il vino dolce e i piatti salati.
I vini degustati
Il Vinsanto è una perla, da non lasciare nascosta in un cassetto, ma da “indossare” con orgoglio.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
Tortelli di pollo bianco della Valdarno alla cacciatora
La degustazione di vecchie annate di Villa Bossi si è tenuta nello splendido Palazzo Gondi nel cuore di Firenze
Vito Mollica e Francesco Ricasoli
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo, dando voce a grandi blasoni, insomma delle vere e proprie istituzioni, ma anche a piccole aziende: tutto questo è In cantina.