04-08-2022

Erbe e affini: i distillati dell’estate

Note più o meno balsamiche, amaricanti e aromatiche. Ecco gli assaggi da non perdere per chi ama il mondo degli spirits

L’estate è la stagione in cui gli spirits trovano un felice connubio tra le serate fuori casa e un panorama di ingredienti particolarmente vocati per la bella stagione e la realizzazione di drink freschi e di facile beva. Il 2022 è particolarmente vivace, rispetto all’ultimo biennio, con un desiderio da parte della Bar Industry di offrire qualcosa di nuovo al pubblico e il trend, che sembra imporsi con particolare forza. Erbe, spezie e affini la fanno da padrona, attraversando e caratterizzando diversi tipi di distillati con note più o meno balsamiche, amaricanti e aromatiche.

Ogni formula, ogni etichetta cerca di raccontare un territorio, una tradizione o l’identità di chi ne ha ideata la ricetta proprio per trasferire un’idea di eccezionalità e di esperienza che il consumatore e il professionista del settore può poi declinare a seconda del gusto personale.

Sicuramente di grande impatto e successo è il mondo del gin che, ancora una volta, si rivela il trend più in voga attualmente in Italia. Nascono sempre nuove etichette e nelle quali il ginepro, la spezia che non solo caratterizza ma definisce la denominazione stessa di questo distillato, sembra passare in secondo piano rispetto a nuovi ingredienti e botaniche ricercate.

È il caso di Gin Hemp di Rossi d’Angera, la storica distilleria del Lago Maggiore che celebra quest’anno i suoi 175 anni con una nuova etichetta di gin ottenuta dall’infusione di canapa sativa di un piccolo produttore della zona, a cui vengono aggiunti ginepro e cardamomo. Hemp è un prodotto che si distingue per la sua speziatura e i sentori di agrumi, ma anche dai sentori marcati erbacei. Il barman Riccardo Marinelli lo propone con succo di lime, sciroppo di agave e un top di pompelmo rosa a colmare.

Gin Hemp on the rocks

Gin Hemp on the rocks

Dal Giappone ritorna a imporsi sul mercato italiano Roku Gin con la campagna Celebrating The Best of Every Season. La forza di questo distillato nipponico è infatti il lavoro sulla stagionalità e la ricerca accurata delle materie prime. La primavera è rappresentata dai fiori e foglie di Sakura, l’estate dai tè sencha e gyokuro, l’autunno dal pepe sansho e infine l’inverno dallo yuzu. Tutti ingredienti che riescono ad armonizzarsi in modo perfetto e che danno al gin un gusto delicato, equilibrato ma dallo spettro aromatico fresco e piacevole. Luca Angeli, bar manager del Stilla Bar del Four Seasons di Milano lo propone in un ottimo e fresco Roku Punch insieme ad amaretto acidificato, tè verde sencha, osmosi di pesca ed essenza di limone.

Roku Gin

Roku Gin

La stagione estiva è anche l’occasione per lanciare nuovi gin sartoriali che sono diventati una vera e propria passione non solo per i barman, ma anche un modo per esprimersi di chef, sommelier e catene alberghiere.

Lo chef Giancarlo Morelli ha appena lanciato il suo Gian, un progetto che porta avanti da più di 15 anni e che non si è limitato alla ricerca degli elementi ma anche del perfect serving ossia il ghiaccio, il bicchiere e il connubio perfetto con piatti di alta cucina. Con un bouquet di ben 19 botaniche, Morelli consiglia di bere il Gian con tonica e una spruzzata di essenza di agrumi in cui prevale il bergamotto.

Gin Gian

Gin Gian

Cillario&Marazzi Spirits &Co invece, lancia un nuovo gin dedicato al suggestivo San Pietro di Positano e alla Costiera Amalfitana. Il gin è un London Dry in cui prevalgono non solo il ginepro toscano, ma anche la scorza di limone, il cardamomo, la cassia, il pepe, la liquerizia e alcune botaniche che sono raccolte proprio sulla scogliera che circonda la struttura del San Pietro.

San Pietro Positano

San Pietro Positano

Le cocktail list estive però non parlano solo di gin, ma vedono protagonisti indiscussi anche gli amari. La loro storia ha inizio nel periodo ellenistico per poi esplodere intorno al 1300 per le proprietà curative delle erbe che venivano utilizzate. Un esempio fortunato fu il Centerba, realizzato con erbe aromatiche dell’Abbazia di San Clemente a Casauria. Oggi l’amaro vive una nuova giovinezza e l’Italia si afferma leader di mercato nella sua produzione, grazie a un gruppo di aziende che portano avanti con attenzione e cura tradizioni e metodi produttivi spesso millenari.

Bonaventura Maschio ha tra le sue etichette due amari: Erbe e Fiori ed Erbe e Spezie, un omaggio a cinque generazioni di distillatori della famiglia e che raccolgono profumi e sentori che richiamano la storia della Repubblica di Venezia e dei suoi commerci con l’oriente. Erbe e Fiori è un percorso attraverso un giardino fiorito tra gerani, legno di rosa, tiglio e fiordaliso; mentre Erbe e Spezie ha un carattere più deciso con note di tostatura grazie alla presenza di cannella, vaniglia e fava tonka più una nota amaricante dovuta alla genziana, la china e la salvia sclarea. Quest’ultimo viene proposto da Mattia Pastori, barman e fondatore di Nonsolococktails, nell’Amaro Speziato con Chinò Sanpellegrino e twist di arancia.

Erbe e Fiori ed Erbe e Spezie - Al centro il cocktail di Mattia Pastori, barman e fondatore di Nonsolococktails: Amaro Speziato con Chinò Sanpellegrino e twist di arancia

Erbe e Fiori ed Erbe e Spezie - Al centro il cocktail di Mattia Pastori, barman e fondatore di NonsolococktailsAmaro Speziato con Chinò Sanpellegrino e twist di arancia

Scendendo verso l’Umbria e fermandosi a Manciano di Trevi, ai piedi delle montagne, nasce Amaro Ardelio di Green Heart Distillery – un progetto frutto della collaborazione di Rare Cocktail House, San Pietro a Pettine e Frantoio Ciarletti – che racconta il territorio e la sua tradizione lavorando erbe e fiori autoctoni come l’elicriso, le foglie di ulivo, il ginepro, l’ortica, il timo e il finocchietto selvatico. Ne risulta un prodotto dalle note balsamiche che vengono ammorbidite dalla mirra e dal sambuco e che lo rendono ottimo da degustare fresco anche da solo.

Amaro Ardelio

Amaro Ardelio

Arrivando in Puglia non si può fermarsi a Castel del Monte e provare Adriatico, un distillato che parte da spezie quali vaniglia e cannella, che si armonizzano con le mandorle locali, il caffè e il sale di Margherita di Savoia. Ne risulta un liquore originale, un Amaretto ideale in ricette quali Amaretto Sour (Adriatico, Sciroppo di Limone, Succo di Limone, Arancia) o grandi classici come il Godfather (2 parti di whisky e 2 parti di Adriatico) e Godmother (3,5cl vodka e 3.5cl Adriatico).

Adriatico

Adriatico

Particolarmente curioso è invece Tea+, liquore a base di tè e frutto della passione e sperimentazione dei proprietari di XXL Cafè di Chivasso. Versatile e insolito, questo distillato si presta molto in miscelazione grazie alla sua base di grano tenero e alla vivacità che dona sia ai grandi classici sia ai signature. I creatori lo propongono in versione Manhattan+ a fianco di Bourbon, Angostura, Scorza d’Arancia e Ciliegia al Maraschino oppure in un fresco Tea Cooler con arancia, lime, zucchero di canna e ginger Ale.

Tea+

Tea+

In questo viaggio nel gusto “amaro” non può mancare una tappa dedicata a quei prodotti che fanno dell’amaricante il loro tratto distintivo. A pochi passi dal Lago di Garda ha da pochi anni completato un lungo lavoro di ricerca Silvia Carta, che si può definire la “signora del bitter” che ha lungamente studiato le ricette di famiglia e le botaniche del territorio per creare Liquore delle Sirene, un progetto dedicato a bitter, vermouth e aperitivi in cui l’artigianalità e la profonda conoscenza del territorio – il Lago di Garda e il Monte Baldo – sono i valori fondanti dell’azienda stessa. In un microcosmo particolarmente felice, che ne fanno dei giardini botanici e una finestra del Mediterraneo nel Nord Italia, nascono prodotti dalle spiccate note amare grazie all’utilizzo di fiori di assenzio e in piena continuità con la tradizione liquoristica italiana.

Liquore delle Sirene

Liquore delle Sirene

In particolare, Elisa Carta ha nel cuore il bitter e l’aperitivo come l’Americano Rosso – che ha segnato un trend– e seguito recentemente dall’Aperitivo Bianco, che non è un cocktail bensì un vino naturale amaricato di tradizione piemontese dove la genziana dà una nota caratterizzante insieme alla verbena, l’angelica, la viola del pensiero, l’anice e la menta. Aperitivo Bianco viene proposto in miscelazione come ottima alternativa al Vermouth o in abbinamento con gin e mezcal per un drink, magari, in riva al mare per chiudere la serata in spiaggia.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Claudia Orlandi

sceneggiatrice e scrittrice, dalla scuola di giornalismo enogastronomico del Gambero Rosso è approdata a Identità Golose

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