Victor Lugger (con Alberto Suardi e Andrea De Michele)
Okra affumicato, gamberi crudi e caviale di okradi Roberta Sudbrack
Primo piano Golosi di Identità e il Brain Food Forum S.Pellegrino: ecco le novità appena "atterrate" su Identità Digitali
La pandemia non ha impedito alla Maison Ruinart di organizzare via Zoom, in maniera impeccabile, l’anteprima del Dom Ruinart Blanc de Blancs 2009. Una colazione intima, ricca di dettagli gourmand, che hanno permesso di evadere dalla realtà del presente e ci ha fatto viaggiare fino a Reims.
Il celebre chef de Cave Frédéric Panaïotis racconta: «Questo 2009 viene presentato dopo 50 anni dal primo millesimo di questa Cuvée, il 1959, un’annata mitologica, con acidità basse ,che lo rese un vero fuoriclasse. Bertrand Mure creò la prima Cuvée in onore di Dom Thierry Ruinart e ancora oggi il Dom Ruinart rappresenta la sintesi perfetta delle migliori annate, proprio quando lo Chardonnay raggiunge la sua pienezza e vivacità. Io mi ispiro sempre a questo millesimo, selezionando le uve migliori per mantenere lo stesso stile Ruinart. Lavoriamo su due zone: l’82% delle uve proviene dalla Côte des Blancs, mentre il restante 18% dal lato nord della Montagna di Reims».
Il ricordo di un’estate secca, con il 40% di precipitazioni in meno rispetto alla media del passato, non troppo calda, ha permesso una maturazione delle uve con un grande equilibrio aromatico, condizione ideale per lo Chardonnay. Uno Champagne che verrà commercializzato nel prossimo autunno.
[[ima5]]Lo chef de Cave Frédéric Panaïotis, collegato da Reims, ha saputo narrare, nel suo perfetto italiano, questo millesimo, che viene dopo il 2007, ovvero il suo primo millesimo dall’insediamento nella Maison Ruinart. Inoltre ci ha confermato che questo Dom Ruinart 2009, probabilmente, si evolverà arricchendosi nei prossimi cinque anni.
laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione
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