11-04-2017
I calici coi vini "da uve dimenticate", protagonisti della speciale degustazione organizzata al Vinitaly da Le Donne del Vino
La forza della diversità. O meglio, della biodiversità. Perché, da un punto di vista vitivinicolo, l'Italia è bella perché è davvero varia, con un numero di vitigni autoctoni che non ha eguali nel mondo. Proprio alla riscoperta e alla valorizzazione di questi vitigni, in particolare di quelli rari e in via di estinzione, si è dedicata l'associazione delle Le Donne del Vino, che durante il Vinitaly hanno presentato un'importante degustazione, condotta da Ian D'Agata, dove i protagonisti sono state le bottiglie realizzate proprio con questi vitigni per certi versi dimenticati, che magari vengono utilizzati da un unico produttore nella zona.
Tra i vari vini assaggiati, giusto per fare un esempio, quelli che maggiormente ci sono piaciuti sono il Blanc de Sers Brut Nature di Cantine Monfort (con i vitigni Valderbara, Vernaccia Bianca e Nosiola), il Crè di Vetrere (con Minutolo), la Nascetta di Ettore Germano, l'Uceline di Cascina Castlet (con Uvalino), il Frappato di Valle dell'Acate e il Picolit di Masi Agricola.
Calabria: Magliocco (Vincenza Alessio, Librandi Antonio e Nicodemo, Cirò Marina - Crotone).
Campania: Asprinio (Gilda Guida Martusciello, Salvatore Martusciello, Quarto - Napoli); Catalanesca (Benigna Sorrentino, Sorrentino Vini, Boscotrecase - Napoli); Pallagrello nero (Manuela Piancastelli, Terre del Principe, Castel Campagnano Caserta).
Friuli Venezia Giulia: Piculit-Neri (Alberta Maria Bulfon, Vini di Emilio Bulfon, Valeriano di Pinzano al Tagliamento - Pordenone); Picolit (Hilde Petrussa, Vigna Petrussa, Prepotto - Udine; Cristina, Antonella ed Elisabetta Nonino, Nonino distillerie, Percoto - Udine).
Lazio: Olivella (Marina Perinelli, Casale della Ioria, Acuto - Frosinone).
Piemonte: Nascetta (Elena Bonelli, Ettore Germano, Serralunga d'Alba – Cuneo); Pelaverga piccolo (Cristina Ascheri, Cantine Ascheri, Bra - Cuneo); Freisa (Valentina Abbona, Cantine dei Marchesi di Barolo, Barolo - Cuneo); Uvalino (Mariuccia Borio, Cascina Castlèt, Costigliole d'Asti).
Puglia: Minutolo (Francesca Bruni, Vetrere Agricola, Montemesola - Taranto).
Sicilia: Frappato (Gaetana Jacono, Valle dell'Acate, Acate - Ragusa).
Toscana: Procanico (Antonella Manuli, Fattoria La Maliosa, Manciano - Grosseto); Canaiolo bianco e Canaiolo nero (Cristiana Grati, Fattorie di Galiga e Vetrice, Pontassieve - Firenze).
Trentino Alto Adige: Valderbara (Chiara Simoni, Cantine Monfort, Lavis - Trento).
Veneto: Oseleta (Alessandra Boscaini, Masi Agricola, Gargagnago di Sant'Ambrogio di Valpolicella - Verona).
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose