21-03-2023
Roberto Serra, chef-patron della Trattoria Sarda Armidda ad Abbasanta (Oristano), presto tornerà anche col suo ristorante principale, dove fervono ancora i lavori, il Su Carduleu, sempre ad Abbasanta
«Poi ti faccio assaggiare il nostro pani cun tammata». Pardon? «Una focaccia di rimacinato di semola, acqua e sale, condita con pomodorini del Sinis e basilico!». Ah ecco (buonissima, peraltro).
Roberto Serra è così: orgoglioso delle proprie radici, orgoglioso della terra dove è nato e dove è tornato, orgoglioso dei fantastici prodotti agroalimentari che quest'isola sa esprimere, spesso ancora poco conosciuti, spesso addirittura in pericolo di essere persi, dimenticati: orziadas e lisanzeddas, casizolu e macarrones de poddighe, freguledda e ghisau, culurzones e crivazu. E poi l'armidda, ossia il timo selvatico, che dà anche il nome al locale - Trattoria Sarda Armidda - che lo chef ha inaugurato il 10 agosto 2020, in un momento difficile per tutti, si era nella prima breve tregua estiva del mondo Covid, e Serra aveva scelto bene i tempi per chiudere il proprio ristorante ammiraglia, il Su Carduleu, per sottoporlo a importanti lavori di miglioria e intanto partire con un progetto più semplice e inclusivo. Armidda, appunto, a un chilometro giusto giusto da Su Carduleu ed entrambi ad Abbasanta, 2.500 abitanti, paesone un po' sperso sull'altopiano omonimo, nella regione storica del Guilcer, a 30 km Nord-Est di Oristano, della cui provincia fa parte.
La sala
Ci crediamo anche noi, giunti a nostra volta ad Abbasanta per deliziarci con manicaretti di autentica cucina isolana, realizzati come tributo alla tradizione e alle radici ma con quel savoir faire non gridato, solo accennato e solo per chi se ne intende, che è il plus di Serra e deriva dalla sua biografica professionale, lui che ad Abbasanta è nato nel 1982, ha frequentato l'alberghiero di Arzachena per poi svolgere le prime mansioni nei grandi alberghi della Costa Smeralda e di Sankt Moritz, quindi il salto all'Harry's Bar a Londra sotto la guida di Alberico Penati, al Villa del Quar ad Arquade (Verona) con Bruno Barbieri, un ritorno sull'isola, a San Pantaleo, dai fratelli Giagoni, e una nuova trasferta alla volta di Baschi (Terni), al ristorante Vissani. Dal 2011 il suo orizzonte è tornato a essere 100% isolano.
Serra alle prese con un piatto di Macarrones de busa, agnello carciofi e pecorino
Armidda, dunque. Ci abbiamo mangiato alla grande. E Serra l'ha plasmata in modo da regalarle una doppia natura, alla base una trattoria doc, ma poi ci infila il tocco che avremmo trovato, e troveremo, al Su Carduleu, l'occhiata al fine dining, la pensata internazionale.
Crocchetta di bue in crosta di pane crivazu (un pane del territorio), maionese, cetriolo candito in agrodolce
Girello di vitellina locale, salsa tonnata, capperini di Selargius, cipolle all’aceto di Cannonau
Cervello di vitellino locale, bietole selvatiche, acciughe di Sant’Antioco passate in tegame, cetriolini, fonduta di pecorino e limone
Focaccia, pomodorini del Sinis e basilico. La focaccia è di rimacinato di semola, acqua e sale. Si accompagna con una lonzetta di maiale di Michelangelo Salis, grande affinatore di salumi
Controfiletto di pecora, crema di topinambur, chips di patate, olio alla menta selvatica. La pecora, locale, viene marinata sottovuoto, arrostita, infine leggermente affumicata con timo, rosmarino, salvia, alloro e menta dell'orto di Armidda
Fregula cotta nel latte con battuto di lardo e foglia di alloro, pecorino stagionato, battuto di vitella bruno sarda e olio all’infuso di finocchietto
Petti di alzavola selvatica, foie gras, sedano rapa, frutti di bosco, la coscetta e il cuoricino col fondo
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di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
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