12-03-2022
Sedano rapa con uova di merluzzo affumicato e crema di latte fermentata al caviale, piatto esteticamente eccezionale, gustativamente pulitissimo. È una delle proposte del nuovo menu del Geranium di Copenhagen. Il cui direttore e co-patron (insieme a Rasmus Kofoed), ossia Søren Ledet, sarà tra gli ospiti internazionali attesi alla prossima edizione del congresso Identità Milano 2022, dal 21 al 23 aprile. Ma l'intero programma verrà reso noto nei prossimi giorni. Foto Claes Bech-Poulsen
Esiste una cucina perfetta? Difficile a dirsi: non tanto perché sia sempre discutibile attribuire tale caratteristica a questo o quel ristorante, quanto per il concetto in sé, per l'idea stessa di "perfezione". Cos'è? Quali caratteristiche possiede? Eppure, non a torto, quella di Rasmus Kofoed al Geranium di Copenhagen è considerata la tavola fine dining del mondo che forse più di tutte dimostra una tensione quasi esasperata alla perfezione stilistica, alla cura esasperata del dettaglio, al rigore. A un senso puntiglioso della resa estetica come prodromo-viatico alla totale pulizia palatale; al bilanciamento in armonia con la natura - nel piatto come nella vita - quasi fosse un archetipo e insieme un paradiso perduto, da riguadagnare.
È un modello se vogliamo poco mediterraneo, com'è peraltro logico a queste latitudini: noi in fondo siamo un po' innamorati persino dell'eccesso e sicuramente molto intrigati dall'errore creativo, dalla spontaneità del gesto imperfetto ma vivificante, dalla sbavatura virtuosa fonte di un nuovo percorso o semplicemente di una diversa emozione, non necessariamente pianificata. Eppure non ci si può che inchinare di fronte alla forza prorompente ma soffusa e tersa che promana dal locale di Per Henrik Lings Allé 4, all'ottavo piano dell'enorme complesso che ingloba lo stadio nazionale della capitale danese; qui anche il restyling interno, terminato da poco, diventa funzionale all'idea gastronomica: legno, vetro (quindi luce, che è perenne propensione, slancio e nel contempo chimera scandinavi) e terra (fiori, rami...), ossia elementi che intanto si ricollegano al modello nordico e contribuiscono in questo a destare hygge nel commensale, vale a dire il sentimento, qui tipicamente autoctono, sorta di atmosfera sociale, di senso di comodità, d'accoglienza condivisa. Ma diventano inoltre rappresentazione dell'idea stessa di cucina, come noto agli appassionati il nuovo menu - che abbiamo assaggiato qualche giorno fa in una specie di anteprima - bypassa totalmente le proteine animali che non provengano dal mare, per focalizzare sempre più la propria attenzione sul mondo vegetale, d'altra parte lo stesso Kofoed segue una dieta prevalentemente vegetariana.
Søren Ledet e Rasmus Kofoed, entrambi patron e rispettivamente direttore e chef del Geranium. Foto Claes Bech-Poulsen
Immagini del Geranium. Foto Claes Bech-Poulsen
Giulia Caffiero e Mattia Spedicato
La sous chef Martina Pistolesi al lavoro
Spoiler finale: Søren Ledet, direttore del Geranium nonché co-patron insieme a Kofoed, sarà tra i relatori internazionali attesi alla prossima edizione del congresso Identità Milano 2022, dal 21 al 23 aprile. Ma l'intero programma verrà reso noto nei prossimi giorni.
Ora, i nostri assaggi.
APPETIZERS
"Tradizione danese": aringa salata in alghe croccanti con gambi di aneto e acquavite. Foto Claes Bech-Poulsen
Caviale Oscietra "Gold", noce leggermente affumicata, latte di fattoria e foglie di noce marinate. A destra Infuso di calamari grigliati, lievito e pelle di patata
Rosa vegetale "Roi Soleil", crostata di fiori di sambuco, formaggio di capra e löjrom (ossia uova di coregone bianco. Il pesce proviene dalle acque di una specifica parte del Golfo di Botnia)
Barbabietole di Birkemosegård, mirtilli disidratati e rafano
Funghi di bosco, birra scura, tuorlo d'uovo affumicato, luppolo in salamoia e pane di segale. Foto Claes Bech-Poulsen
SAVORY SERVINGS
Ostriche e vongole, succo freddo di cetriolo, uova di lumaca leggermente affumicate, alghe e prezzemolo
Sedano rapa con uova di merluzzo affumicato e crema di latte fermentata al caviale. Ci sono anche olio di nocciola, mela verde fresca, e söl, ossia alga dulse islandese grattugiata. Foto Claes Bech-Poulsen
Pancake con latticello, aglio orsino e tartufo invernale. Foto Claes Bech-Poulsen
Capesante, ribes nero essiccato, erbe aromatiche agli agrumi ed emulsione di uova di capesante
Rombo e scampi con pino, dragoncello ed erbe aromatiche
Cavolo e mele cotogne
"Verdure invernali di Kiselgården": cavolini di Bruxelles in fiore, porri e cipolle selvatiche. Foto Claes Bech-Poulsen
SWEETS
Succo spremuto a freddo di sedano, uva spina, menta e pera
Cloudberry, zucca e cioccolato bianco (cloudberry è il camemoro o rovo artico - Rubus chamaemorus - diffuso nel Nord di Europa, Asia e America). Foto Claes Bech-Poulsen
A sinistra, Cioccolato fondente e riduzione di topinambur. A destra, Mele Ingrid Marie con bacche di aronia, burro di mele e fiori di cannella croccanti
Succo di lampone congelato e liquirizia delicata
Cioccolato al latte con rosa canina in salamoia, a sinistra, e Tortino caldo di patate con noce moscata e yogurt, a destra. Foto Claes Bech-Poulsen
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di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
La Banchina, Refshalevej 141, +4531266561 (foto cntraveler.com)
Eric Vildgaard e Tina Kragh Vildgaard, le due anime del ristorante danese Jordnær
Un'immagine che riassume un possibile menu da Spore: l'offerta è di un percorso fisso, da sei portate salate, a 40 euro. Dalla carta, se lo si desidera, si possono ordinare anche altri piatti extra, tra cui due dessert