27-02-2022
David Martin ci mostra un magnifico fegato di coda di rospo. Lo chef-patron a La Paix, due stelle Michelin a Bruxelles, ama cucinare prodotti particolari del mondo, con tecniche raw. È infatti la toque più cosmopolita ed eclettica della cucina belga. Foto EquinoxLightPhoto
La scena enogastronomica di Bruxelles è vivace, cosmopolita, divertente, stimolante. Una miriade di ottimi brasserie, bistrot, negozi di cose buone, birrifici di qualità, pralinerie e così via gustando. Poi ci sono delle chicche, come quella che vi abbiamo raccontato l'altro giorno, il ristorante Bozar con le sue meravigliose pâtés en croûte, leggi qui. E tante altre che torneremo a narravi presto, in un successivo articolo.
In cima a questa piramide golosa, però, dominano almeno quattro ristoranti, diversi tra di loro. Rappresentano la punta di diamante, i locali più celebri, quelli di riferimento. Sono il Bon Bon di Christophe Hardiquest. Poi La Paix di David Martin. Inoltre Comme chez Soi di Lionel Rigolet. E infine La Villa Lorraine di Yves Mattagne. I primi tre son bistellati; il quarto una struttura che è una vera e propria istituzione attiva già dal XIX secolo, e che punta a sua volta alle due stelle con il nuovo chef, che le ha già conquistate nel suo precedente locale.
Ma andiamo con ordine: noi abbiamo visitato i primi due e l'ultimo. Ecco i nostri appunti su Martin.
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Particolare la storia de La Paix, bistellato dello chef-patron David Martin. Un tempo il locale era una banca con tanto di brasserie interna, così i clienti potevano anche mangiare un boccone. È rimasto inalterato o quasi l'arredo: un bistellato stranissimo a vedersi, a dirla tutta. Martin, francese di nascita ma con origini basche, classe 1971, è arrivato a Bruxelles nel 1994 dopo aver lavorato anche con il "re del vegetale" Alain Passard. Non sorprende che questi abbiano molta importanza nella sua cucina, così come il pescato, di altissima qualità. Qualche spazio anche alla carne, d'altra parte qui siamo a due passi dagli storici mattatoi nel quartiere di Anderlecht, non proprio una zona raccomandabile per la verità.
David Martin
La sala de La Paix, in un edificio che ospitava una banca con brasserie. Son rimasti gli arredi originali
I piatti La cucina di Martin è molto eclettica. Intanto, parte dal prodotto, in questo è però cosmopolita, a differenza di Hardiquest (come vedremo domani): wagyu (anzi, "jambon wagyu", ossia un prosciutto realizzato con la carne giapponese), carabineros, miso, sujiko (uova di salmone o di trota, parenti strette dell'ikura), maiale nero basco, la stracciatella italiana... Dice: «Perché dovrei smettere di lavorare con il miglior prodotto del mondo solo perché viene da lontano? Dico sempre che sono uno chef del territorio ma cittadino del mondo. Non voglio rinunciare a lavorare il miglior pesce spagnolo o il miglior miso giapponese».
Coda di rospo ai funghi con fegato di coda di rospo
Limone, caviale, capesante norvegesi, stracciatella e gel di dashi
Jambon wagyu con miso di Bruxelles, olio al coriandolo e tartufo nero
Carabineros con salsa mala e salmorreta
San Pietro marinato al fumo per quattro giorni nelle foglie vite
Vitello e aragosta con olio di limone bruciato
La Paix Rue Ropsy-Chaudron 49 - Bruxelles tel: +32 2 5230958 lapaix.eu aperto da martedì a venerdì a cena, il giovedì e il venerdì anche a pranzo menu degustazione a 125 (solo a pranzo), 185 e 245 euro
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a cura di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
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