05-01-2022
Staff e patron del nuovo Acqua Restaurant di Olgiate Olona, in provincia di Varese: cucina perlopiù di pesce, grande materia prima
C'era una volta il Ma.Ri.Na. a Olgiate Olona (Varese), e per la verità c'è ancora: aperto da Pino Possoni nel 1973, porta avanti il suo quasi mezzo secolo di storia e gode di buona salute, una stella Michelin mai persa per strada dal 1997, insomma è pure oggi un punto di riferimento per il pescato. Cucina di mare, quindi, ma piuttosto classica, "borghese" per così dire: dunque non nelle corde di Identità Golose, e non per un giudizio di merito, ma solo per una scelta di campo, Linea editoriale, si dice.
Ecco: a 110 metri dal Ma.Ri.Na., neanche un minuto a piedi, il 21 giugno scorso ha aperto quella che può dirsi a tutti gli effetti una sua evoluzione contemporanea. Si chiama Acqua Restaurant e la cosa interessante, al di là degli aspetti gastronomici dei quali parleremo in seguito - e sono quelli fondamentali per noi - è che deriva da un'iniziativa imprenditoriale del figlio di Pino Possoni, si chiama Davide, insieme al socio e amico Andrea Marcella.
Una case history diversa di passaggio generazionale, insomma: non la successione nella stessa insegna, ma lo sdoppiamento in due indirizzi diversi, ognuno afferente a quella che potremmo definire una diversa età del gusto: al Ma.Ri.Na. la "tradizione marinara alla lombarda", quindi i piatti di pescato che hanno avuto successo da queste parti nei decenni, pur con le ovvie correzioni intravvenute; di qua, all'Acqua, una proposta invece sempre basata sul medesimo tema di fondo ma più aggiornata, dunque giovane. Serviva però in cucina il profilo giusto, come chef.
La sala
Il suo compito oggi è complesso: far sì che la sua cucina all'Acqua costituisca un ponte col Ma.Ri.Na. - il confronto è nei fatti - ma in fogge nuove, andando a pescare in una clientela più giovane e curiosa; rimanere quindi nell'ambito della ristorazione borghese - peraltro in cerca di nuovo autore, come modello - ma innestandovi elementi di fine dining.
Una bell'impresa. Che Menoncin conduce in porto con profitto, sfruttando al massimo know how proprio e una brigata piuttosto stringata ma forte anche di due suoi "fedelissimi" coi quali l'intesa è a mille, ossia Roberto Baradel e Marco D'Aleo. Con una quarantina di coperti, il lavoro è certo impegnativo: il progetto Acqua è in fieri, ma già offre buoni risultati. Qui si sta proprio bene.
Da sinistra, il sous Roberto Baradel, la chef de rang Greta Milani, il maître Alessandro Farioli, lo chef Alessandro Menoncin, il patron e sommelier Davide Possoni, il sous Marco D' Aleo, i commis Matteo Fumagalli e Pietro Moresco
C'è un menu alla carta, con piatti più "sicuri". Poi, tre percorsi degustazione, uno da 6 portate, l'altro da 8, entrambi legati alle certezze; e quello "personalizzato", il più stimolante in ottica futura, in quanto determinato da Davide Possoni nel dialogo iniziale coi commensali al tavolo, in base al gusto degli ospiti. Soprattutto qui trova spazio anche un mondo gastronomico diverso da quello prettamente di mare.
«Il percorso tailor made è quello che cambiamo più spesso - racconta Menoncin - Peschiamo, a seconda delle esigenze del commensale, dal bagaglio di miei piatti signature (tataki di manzo, salsa al tonno, animella...) e poi da altri che si orientano molto sulla stagione». (Commento di chi scrive. Insomma: sono prove tecniche di fine dining puro). C'è un concetto generale di cucina: «Una base d'italianità, le ricette partono dai classici nostrani. Poi cerchiamo di valorizzare al massimo la materia prima, che è di altissimo livello, dai crudi iniziali in poi. Mi piace modernizzare i piatti proponendo contaminazioni d'ingredienti o di tecnica che derivano dalle mie esperienze passate».
Dice patron Davide Possoni: «L'ospite è al centro del progetto». Vero, questa è una tensione evidente e un obiettivo già raggiunto, come abbiamo sottolineato. L'Acqua si propone come ottimo indirizzo per il presente e per il futuro.
E ora la nostra cena, le foto sono di Tanio Liotta.
Primi assaggi: in primo piano Polenta e bruscitt, peccato che il ragù sia un po' troppo freddo. Sullo sfondo l'altra cialda è Riso allo zafferano con midollo
A sinistra Raviolo alla mantovana (biscotto all'amaretto, bon bon alla zucca, salvia); a destra Pizzocchero (muffin salato al grano saraceno e Castelmagno), molto buono
Eccellente Carpaccio di capesante con crema di formaggi, caramello al miso e cialda all'aglio nero. Suadenza
Salmone Sockeye marinato nella barbabietola, rafano, barbabietola, yogurt, polvere di limone salato. La chips serve a poco
Cialde di topinambur, polpo e crema di topinambur. Perfetta essenzialità
Scampo con pastinaca e gel di mandarino; Mazzancolla verace con gel di melograno e crumble di Parmigiano Reggiano; Gambero rosso con emulsione di zafferano e arancio, la sua testa fritta. Grande materia prima, un po' di confusione aromatica: meno condimento?
Aragostella del Sudafrica, pomodoro confit, salicornia, capperi in polvere, olio Trappitu, salsa di semi di senape, aceto balsamico e miele. Salsa perfetta, ottimo l'apporto dolce-acido dei pomodori, un po' troppo bassa la temperatura
Il piatto del viaggio: Tonno tataki, avocado, salsa al coriandolo, zenzero, aji amarillo. Grande texture, cottura magistrale, come i contrappunti gustativi. Anche in questo caso servirlo su un piatto non freddo avrebbe aiutato la temperatura complessiva dell'assaggio
Ritorno sul tema polpo e topinambur, già visto tra gli appetizer: Polpo saltato, crema di patate ratte, lime e topinambur fritto
Ottimo Manzo piemontese tataki, funghi, enoki, tatufo nero
Animelle in tempura, crema di patate ratte, gel di limone e di liquirizia, foglie di cappero. L'acidità ci sta, ma sarebbe stato meglio secondo noi senza la nota citrica
Ravioli alla bouillabaisse, finger lime e basilico
Gnocchetti mantecati al burro affumicato, emulsione di cime di rapa, alici marinate. Manca un po' di sapidità
Riso Riserva San Massimo, burro affumicato, gamberetti rossi crudi, estratto di 'nuja
Suadente ed elegante il Rombo alla mugnaia, prezzemolo, burro nocciola, polvere di limone, pomme soufflè. Si conferma tra l'altro l'eccellenza del prodotto
Cernia gialla, verza spadellata, polvere di verza di Marnate, salsa di cassœula
Maialino da latte marinato al ginepro, suo jus, gel di mela verde, biete arcobaleno
Zabaione, frutti di bosco, gelato alla crema. L'unico piatto deludente, lo zabaione non va proprio bene
Panna cotta al peperoncino, crumble al miele, gelato al miele e yogurt, sfoglie di cioccolato bianco
Acqua Restaurant via Corridoni 1 (c/o piazza San Gregorio), Olgiate Olona (Varese) tel. +39 351 7302292 acquarestaurant.it menu degustazione a 110 e 140 euro aperto solo a cena, la domenica anche a pranzo. Chiuso il martedì
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a cura di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera