10-09-2019
Il fenomeno è noto: il turista del Nord - persino quello gourmet - valica le Alpi e si sente già sprofondato nel Mediterraneo; come dargli torto, d'altra parte: sogna il sole e ricerca quell'Italia che è nell'immaginario di mezzo mondo. Così, le migliori strutture d'hôtellerie, anche quando si trovano in tutt'altro ambiente e magari a non molte decine di km dai confini svizzero o austriaco, sono incentivate a proporre una cucina che proprio a quella richiesta possa rispondere; da qui, il grande successo della scuola campana che, illustre di suo, sforna da sempre ottimi professionisti in grado di soddisfare appieno questo tipo di richiesta, che d'altra parte possiede una forte carica identitaria "tricolore".
Villa Cordevigo e, sotto, il suo parco
Giuseppe D'Aquino
La sala dell'Oseleta
Asparago bianco di Bassano, kefir, uovo marinato, amaranto, ricci di mare
Tartare di salmerino alpino, caviale Beluga, salsa al bergamotto, granita al basilico
Wagyu, scampo, polvere d'olio, salsa verde
Spaghetto al pomodoro, gambero rosso, crema di latte affumicata, scorza di limone
Pasta, patate, ricci di mare e alga
Merluzzo, rapa rossa, ciliegia, pil pil al lime
Mirtillo, yogurt, viola
Gita fuoriporta o viaggio dall'altra parte del mondo? La meta è comunque golosa, per Carlo Passera
a cura di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it Instagram: carlopassera