Carlo Mangio

Gita fuoriporta o viaggio dall’altro capo del mondo? La meta è comunque golosa. Lo è perlomeno per il nostro Carlo Passera, o Carlo Mangio sul sito di Identità Golose che leggerete e assaporerete fino in fondo, articolo dopo articolo, scatti seducenti inclusi. Un cibo succulento le sue parole, che stimolano curiosità e salivazione, offrendo sempre punti di vista inusuali, senza fermarsi alla mera cronaca del piatto, perché fuori c’è un mondo da prendere a morsi ed è meraviglioso, squisito. Notizie, incontri, analisi gustative curate al millimetro con il nostro Carlo Mangio; riflessioni che non sazieranno mai abbastanza la vostra fame di contenuti ad alto tasso di golosità; pensieri limpidi, tanta sostanza per una delle penne più interessanti del panorama gastronomico nazionale


Il sorprendente "wagyū alla lombarda" di Cascina Vittoria, che bontà!

Che c'azzecca il wagyū con un ristorante-cascina del Pavese? Intanto, viene utilizzato non in purezza, ma come ingrediente di piatti che richiamano la tradizione italiana, bell'idea. E poi, questi ultimi sono intelligentissimi e buonissimi

Spaghettone alla carbonara di guanciale di wagyū

Spaghettone alla carbonara di guanciale di wagyū Onishi: piatto golosissimo, da volerne ancora e ancora, fa parte del menu Wagyū Experience alla Cascina Vittoria di Rognano (Pavia). Ma che c'entra il wagyū con un posto di questo genere? Ve lo spieghiamo nell'articolo. Tutte le foto dei piatti sono di Tanio Liotta

Racconto di "Buon...sai", il piatto vivo (e buonissimo) di Max Alajmo a Le Calandre

Germogli di brassicacee su matrice edibile, "vestiti" e conditi dallo chef, da afferrare così come sono, in vita. Il palato è inondato di succhi sapidi, vegetali, aromatici, freschi. Una nuova proposta da antologia, nella sequenza del ristorante di Rubano

Wagyū alla milanese: la seconda vita di Ronin Robata è proprio quella giusta

Convince il "volume due" dell'indirizzo nell'imponente e multiforme House of Ronin, che anima la Chinatown del capoluogo lombardo. Nuovo focus su carne e griglia: piatti buonissimi, idem i cocktail, atmosfera rilassata, ci si diverte

Cosa si mangia da Alexandre Mazzia, tristellato francese che cambia le regole del gioco

Tantissimi piattini che arrivano a ondate successive, locale e servizio informali, elogio alla convivialità, tempi rapidi. E una cucina fuori dagli schemi, piena di picchi gustativi e rimandi "esotici", a partire da quelli africani. Che gran cena!

Alexandre Mazzia, tristellato a Marsiglia, termina

Alexandre Mazzia, tristellato a Marsiglia, termina una delle sue multi-portate: Coda e chela di aragosta blu affumicata e scottata, crescione d’acqua, conchiglie erbacee, succo della testa e chela; poi Capesanta marinata, crescione affumicato, barbabietola, latte di capasanta e granita; infine Cannolicchi, orzo soffiato, condimento sapido e alle alghe marine, egg nog. La foto è di David Girard

Tra alta cucina e Steve Jobs nel magnifico ristorante-museo che luccica a Palermo

Il Mec, in un edificio del tardo '500, è il museo della rivoluzione informatica targata Apple. Ospita un ristorante sorprendente, dove lo chef Carmelo Trentacosti sa sincronizzarsi in una raffinata sintesi tra classicità e avanguardia

Fermento, piatto iper-tecnico, iper-sostenibile e

Fermento, piatto iper-tecnico, iper-sostenibile e iper-buono, una delle tante idee brillanti dello chef Carmelo Trentacosti al Mec Restaurant di Palermo. Foto Carlo Passera

Il profeta dei gamberetti di Ostenda (quelli pescati a cavallo): da Willem Hiele, che cucina la natura

Sulla costa delle Fiandre, in Belgio, resiste una pesca antica e un rapporto simbiotico tra mare e terraferma. Willem Hiele è lo chef che traduce questo patrimonio di cultura e biodiversità in piatti appassionanti, il suo ristorante è 83° nella 50Best

Willem Hiele alle prese coi gamberetti. Lo chef è

Willem Hiele alle prese coi gamberetti. Lo chef è il portabandiera della cultura gastronomica della costa di Ostenda, in Belgio

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