22-10-2016
Simone Bonini, fondadore di Gelato Carapina, già durante l'ultima edizione di Identità Golose Milano, e in particolare nel corso della giornata dedicata al gelato, aveva raccontato delle sue molte perplessità sullo stato di salute della gelateria italiana, in particolare di quella di massa. E' uno dei temi fondamentali che attraversano il suo nuovo libro
«Questo non è il solito libro sui gelati, con qualche ricetta e qualche foto. Questo è davvero un libro per imparare a fare il gelato seriamente». Diceva così qualche giorno fa Paolo Marchi, durante la presentazione milanese de “Il Gelato a modo mio – Tutto l'anno nella cucina di casa” (Giunti editore, 192 pagine, €19.50) del fiorentino Simone Bonini, che dal 2008 con la sua creatura Gelato Carapina è una delle certezze più solide e valide della gelateria italiana. «Ho voluto scrivere molto in questo libro – ha ribattuto, confermando, Bonini – ma non di me. Ho cercato di raccontare quelli che qualcuno potrebbe chiamare i trucchi, ma non lo sono, del gelato. Volevo spiegare una serie di passaggi che secondo me sono fondamentali, e che io ho imparato in questi anni di lavoro dietro al banco, e volevo dire come per me sul gelato sono state dette tante inesattezze. Ma soprattutto ho pensato che se fossi riuscito a insegnare alle persone comuni a fare davvero bene il gelato, avrei anche permesso a queste persone di diventare consumatori consapevoli, capaci magari di farsi e fare domande scomode quando entrano in una gelateria».
Simone Bonini, a sinistra, e Paolo Marchi durante la presentazione de "Il gelato a modo mio" svoltasi a Milano, lo scorso 18 ottobre, da Carlo e Camilla in segheria
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Giornalista milanese. A 8 anni gli hanno regalato un disco di Springsteen e non si è più ripreso. Musica e gastronomia sono le sue passioni. Fa parte della redazione di Identità Golose dal 2014, dal 1997 è voce di Radio Popolare Instagram: @NiccoloVecchia