16-01-2012

Montagna incantata

Tra i tornanti di Vigo di Fassa, in un ristorante dal nome difficile che prepara sapori indelebili

Gli assaggi in apertura del pasto al L Chimpl da T

Gli assaggi in apertura del pasto al L Chimpl da Tamion, ristorante dell'hotel Gran Mugon a Vigo di Fassa in Trentino, +39.0462.769108. In inverno trionfa la selvaggina

Per conseguire grandi risultati, occorre una passione bestiale. Stefano Ghetta ne ha da vendere. Il suo gioiello ha un nome difficile da ricordare, L' Chimpl da Tamion, ma costruisce sapori indelebili. Venti soli coperti, un’atmosfera superaccogliente, è nella struttura dell'albergo della famiglia di Katia Weiss, la moglie che detta leggiadra legge in sala e in cantina. L'hotel è il Gran Mugon in frazione di Vigo di Fassa, in provincia di Trento, una posizione comoda per chi vuole sciare dal Latemar a Canazei. Ogni sera, prima mettono a tavola i clienti dell'hotel - un tre stelle in crescita - poi si dedicano a chi viene da fuori: li accolgono in una piccola saletta in cui vince il calore del legno, a cominciare dalla scultura dell'artista locale Vigilio Jelicho, trasformata in lampadario a soffitto.

Stefano Ghetta, chef e maestro di sci

Stefano Ghetta, chef e maestro di sci

A Tamion ci si arriva dopo una breve deviazione dalla strada che sale verso il Lago di Carezza: svettano il campanile di una piccola chiesa e un pino secolare che nel periodo natalizio era addobbato a dovere. Stefano è maestro di sci - da queste parti lo sono quasi tutti - anche se oramai insegna quanto basta per far contenti amici e vecchi clienti, perché la cucina è il suo regno indiscusso. Un sogno coronato, sbocciato nella scuola alberghiera e maturato attraverso una serie di viaggi in Francia e Inghilterra per imparare, fare esperienza.

Qui il concetto di chilometro zero è accorciato all’estremo: ci sono prodotti che arrivano dall’altra parte della strada. Per esempio, le uova del pollaio della nonna danno forma a un fantastico Uovo Soffice con crema di patate, spinaci e qualche scaglia di tartufo. Il colore del tuorlo che esplode sotto la posata che affonda nella nuvola della chiara montata a neve è emozionante e il sapore commovente. A tavola, il piatto arriva sotto una cupola di legno: le fa Bruno, il papà di Stefano, abile anche a intarsiare a mano piccole sculture, come lo scarpone appoggiato su due sci, che diventano cestino del pane. È sua anche la struttura che sorregge gli stuzzichini dell’amuse bouche.

In sala è un trionfo di sculture in legno, cesellate da Bruno, papà del cuoco

In sala è un trionfo di sculture in legno, cesellate da Bruno, papà del cuoco

Anche se il gambero rosso non può essere pescato dietro l’angolo, la leggera affumicatura con la carbonella fatta con i noccioli di oliva Comincioli è esaltante. Gli Gnocchi di patate ci riportano al territorio: sono preparati con ragù di capriolo, zafferano e cipolle. D’inverno c’è grande abbondanza di selvaggina e cacciagione: quaglia, pernice e un cervo da standing ovation: viene rosolato e poi cotto a bassa temperatura in un barattolo di legno cirmolo (opera del signor Bruno Ghetta, naturalmente) con miele e aghi di pino mugo. La sua ‘importanza’ palatale è stemperata da profumi sorprendenti e da una tenerezza stupefacente. I dolci seguono il passo: la Mela caramellata con soufflé ghiacciato al Trento doc è servita su una mezza bottiglia di Trento doc, poggiata su un supporto di legno. Una chiusura memorabile come ciò che precede.

L’ Chimpl da Tamion 
Strada de Tamion, 3
Vigo di Fassa (Tn)
+39.0462.769108
Prezzi medi: antipasti 12, primi 12, secondi 21, dolci 8 euro
Menu degustazione: 30 e 55 euro
Chiuso: domenica sera


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Stefano Vegliani

Giornalista sportivo a Eurosport con 16 Olimpiadi all’attivo (l'ultima, Pyeongchang 2018), ha un’antica passione per il cibo. Assaggiatore di Identità Milano dalla prima edizione

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