27-08-2018
Ferran Adrià tra i fratelli Luca e Martina Caruso, maître e chef del Signum, hotel di Malfa, isola di Salina. Il cuoco catalano ha trascorso una settimana di vacanza in Sicilia e dintorni e ci ha concesso una lunga intervista
Ferran Adrià ha appena trascorso una settimana in Sicilia. Un viaggio con amici, tra Palermo e le Eolie. Lo abbiamo incontrato per puro caso al Signum di Salina, mentre nuotava nella piscina dell’hotel della famiglia Caruso. Abbiamo tirato su gli occhialini: «Hei, ma è proprio lui!». Ne abbiamo approfittato per fare una lunga chiacchierata sullo stato della cucina di oggi e sugli importanti progetti in cui è impegnato. Buongiorno Adrià, cosa fa in Sicilia? Sono qui principalmente per vacanza. Vengo da due settimane di ferie a Maiorca e volevo conoscere la vostra isola e le sua bontà. Non c’ero mai stato. Baleari, Sicilia, Sardegna, Catalunya, la Costa Brava del Bulli: sono tutti parte dello stesso orizzonte. Stessi profili geografici e storici. Cultura mediterranea. Le è piaciuta la cucina di Martina Caruso? Ho mangiato molto bene, il Signum è un posto fantastico. Se non fai avanguardia, è importante mettere nel piatto il meglio di un luogo e qui succede. Mi sono gustato Salina, un riassunto di quest’isola. Productos del mar.
Adria e Luca Caruso con Alfredo Oliveira, titolare di Da Alfredo a Lingua (Salina), la granita più buona delle Eolie
Foto di gruppo al Signum. Nel suo giro in Sicilia, Adrià è stato scortato dal giornalista Francesco Pensovecchio (secondo da destra), che ha documentato le tappe del viaggio sulle pagine di Wine in Sicily. In piedi accanto a Luca Caruso, la compagna Natascia Santandrea, ristoratrice alla Tenda Rossa di Cerbaia (Firenze)
Il manifesto di "elBulli, la storia di un sogno", docu-serie in onda su Amazon Prime dal 2 luglio scorso. Sono 12 episodi girati nell'arco di 13 anni, un'occasione imperdibile per ripercorrere i fasti del ristorante più influente dell'ultimo trentennio
I 23 punti del famoso manifesto del Bulli sono ancora tutti attuali? Il modello del menu degustazione, per esempio, appare un po’ in crisi. Sono ancora attuali, certo, ma li stiamo rivedendo e ampliando in un libro di prossima pubblicazione. Quella del menu degustazione è un’altra grande bugia della critica. Dicono che non va più di moda e che bisogna passare alla carta. Ma chi va in un certo tipo di ristorante oggi quasi sempre ordina il menu degustazione perché vuole vivere una festa. Il degustazione è sempre lo strumento migliore a disposizione del cuoco che vuole creare un nuovo linguaggio. Al Bulli servivamo 45 piatti in 2 ore, e continuerei a farlo. C’è grande attesa per le imminenti pubblicazioni di Bullipedia. Il 30 novembre presenteremo con Lavazza a Milano il primo congresso sul caffè. Contestualmente, usciremo con i prossimi lavori di Bullipedia [dopo la pubblicazione del primo volume Bebidas]. Saranno libri su caffè, vino e cocktail, i primi di un progetto complessivo da 35 libri, di 700 pagine ciascuno. Scrivere i primi due è stato più semplice del terzo perché non esiste un’opera che riassuma il lavoro dei più grandi bartender della storia recente. Solo i volumi sul vino saranno 6, 4.500 pagine in tutto. Bullipedia richiede enormi sforzi d’investigazione. Siamo in ritardo perché nel 2013, quando presentammo il progetto, non avevamo del tutto chiaro in testa il lavoro che avrebbe richiesto. Dovremmo concludere tutto entro il 2022.
Bebidas, i primi volumi pubblicati di Bullipedia: volume 1 Definición, historia, tipos y composición (già in vendita sul Bullistore); volume 2 Productos elaborados con uso de bebidas, volume 3 Uso en el restaurante gastronomico. A novembre saranno presentati a Milano i lavori su vino, caffè e cocktail
Ferran Adrià, 56 anni
Il punto di Gabriele Zanatta: insegne, cuochi e ghiotti orientamenti in Italia e nel mondo
di
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt
Insegne, cuochi e ghiotti orientamenti: a narrarceli è Gabriele Zanatta, laureato in Filosofia, nonché coordinatore della Guida ai Ristoranti di Identità Golose. Il suo punto di vista va ben oltre la superficie, per esplorare profondità e ampiezza della tavola, di tutto quello che è Zanattamente Buono.