21-06-2018
Mehmet Gürs, chef del ristorante Mikla di Istanbul, per la prima volta nella classifica World's50Best (44°) annunciata a Bilbao martedì scorso (foto instagram)
Una delle storie più belle della serata World’s 50Best a Bilbao ha per protagonista un cuoco turco, Mehmet Gürs. I più accorti ricorderanno il suo nome tra i relatori dell’edizione 2010 di Identità Golose a Milano: il ragazzo salì sul palco e poggiò sul tavolo decine di esemplari diversi di uno stesso prodotto. Nessuno riuscì a indovinare cosa fossero. «Pistacchi», spiegò tra la sorpresa generale, «In Turchia ci sono più varietà delle uve autoctone che avete in Italia». Erano le prime tracce di New Anatolian Cuisine, un sentiero con cui il pioniere Gürs, metà turco e metà finnico, cercava di esplorare i prodotti tradizionali di un paese enorme, a cavallo di due continenti. Materie prime povere e nobili, setacciate con l’aiuto di antropologi e contadini, di madri e nonne e ricomposte secondo tecniche nuove, orientate a definire un’identità gastronomica contemporanea e a fare scuola tra i giovani turchi. Otto anni dopo abbiamo trovato lo chef di Mikla al 44mo posto della 50Best, prima assoluta di un ristorante del suo paese nella lista più famosa. Un riconoscimento sacrosanto per chi, nel frattempo, ha aperto altri 21 ristoranti oltre all’insegna ammiraglia che osserva magnifica il Bosforo, dal piano più alto dell’hotel Marmara Pera.
Gürs con la slovena Ana Ros, balzata anche lei nella 50Best, al 48° posto
«Sono molto felice», ci ha raccontato sulla terrazza del ristorante Nerua al Museo Guggenheim, in occasione del buffet organizzato il giorno dopo la cerimonia 50Best, dal padrone di casa Josean Alija. «Sono contento perché per arrivare fino a qui, in Turchia dobbiamo fare fatica doppia, e non solo perché negli ultimi anni il flusso turistico è in calo». Un decennio fa il paese era in rampa di lancio sui radar globali: economia in grande crescita, trattative concrete per entrare nell’Unione Europa, concessioni sempre più ampie del governo ai curdi.
La birra di Gürs con l'etichetta politically correct
Il cuoco sulla terrazza del suo Mikla. Alle spalle, il Bosforo
Il punto di Gabriele Zanatta: insegne, cuochi e ghiotti orientamenti in Italia e nel mondo
di
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt
Insegne, cuochi e ghiotti orientamenti: a narrarceli è Gabriele Zanatta, laureato in Filosofia, nonché coordinatore della Guida ai Ristoranti di Identità Golose. Il suo punto di vista va ben oltre la superficie, per esplorare profondità e ampiezza della tavola, di tutto quello che è Zanattamente Buono.