18-05-2018
Vigne di Rkatsiteli nell'altopiano del Kakheti, regione orientale della Georgia. Sullo sfondo, le montagne del Grande Caucaso. Da queste parti si beveva vino 8mila anni fa, 4 millenni prima che l'abitudine dilagasse nell'attuale Europa continentale (foto Zanatta)
Per prima cosa, occorre fare ammenda della nostra ignoranza. Chi mai s’immaginava che la Georgia potesse essere un paese tanto bello e ospitale? Ora che è primavera inoltrata, il paesaggio di questo lembo caucasico si srotola lungo un esteso altipiano verde orizzontale di 500 chilometri, scarsamente popolato e percorso da una piacevole brezza. Gli abitanti non sono nemmeno 5 milioni e ogni anno ne accolgono uno in più di turisti, col sorriso sempre pronto ad accendersi e i calici a un passo dal librarsi per aria. Insomma, la Georgia è un piccolo eden a 4 ore di volo dall’Italia: tecnicamente siamo ancora in Europa e il bello è che il paese non chiede visti costosi e complicati per farsi esplorare. E' una nazione stretta ai lati da due mari – il Nero a ovest e il Caspio a est, cui però non ha accesso – e due catene montuose: le vette da 5.600 metri del Grande Caucaso, che calpestano quasi tutto il confine settentrionale con la Russia, respingendo le correnti gelide della Siberia, e quelle del Piccolo Caucaso che segnano il confine a sud con Turchia, Armenia e Azerbaijan, uno schermo alle ventate calde che altrimenti salirebbero dalla Persia. Un bacino dal suolo e dal clima molto simili ai nostri. Chi mai si sarebbe immaginato che la capitale Tbilisi fosse una piccola Gerusalemme? Tutte quelle chiese ortodosse e armene, le sinagoghe, le moschee e i templi zoroastriani, i colorati caravanserragli e le scenografiche case a picco sul fiume Mtkvari. È la gemma incastonata nel paese, purtroppo ancora noto più che altro per le schermaglie con la Russia (Ossezia del Sud e Abkhazia sono due regioni ancora contese, per le quali morirono centinaia di soldati solo una decina anni fa) e, nel nostro mondo, per il mito che la dipinge come culla del vino mondiale.
Tbilisi vista dalla città vecchia
I bagni sulfurei della città vecchia (foto georgianjournal.ge)
Alcune bottiglie in assaggio alla fiera di vini naturali Zero Compromise, l'11 maggio scorso a Tbilisi
Vai alla seconda parte Il boom dei vini georgiani
Il punto di Gabriele Zanatta: insegne, cuochi e ghiotti orientamenti in Italia e nel mondo
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classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt