25-10-2023

Oggi si celebra la 25ma edizione del World Pasta Day, un boom senza confini

La popolare giornata dedicata a spaghetti &co. compie un quarto di secolo. Nello stesso periodo la produzione mondiale è quasi raddoppiata. I contorni del fenomeno e della festa

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Oggii, 25 ottobre 2023, il mondo celebra la venticinquesima edizione del World Pasta Day, un evento di risonanza globale organizzato da Ipo (International Pasta Organization, altrimenti detta “l’Onu della pasta”) e Unione Italiana Food.

«Nell’ultimo quarto di secolo la percezione della pasta è cresciuta tantissimo», specifica Riccardo Felicetti, dell’omonimo pastificio trentino, sostenitore di questa giornata speciale dalle origini, «Abbiamo preso coscienza di un prodotto che noi italiani ritenevamo solo affar nostro. È diventato invece un fenomeno mondiale, grazie ai pastai che hanno saputo trasmettere l’idea del primo piatto buono, sano e sostenibile: oggi Turchia e Stati Uniti producono assieme volumi grandi quanto l’Italia, un fatto impensabile allora».

E nel futuro? «Dobbiamo continuare a celebrare la pasta, senza però auto-celebrarci, ovvero imponendo i nostri tempi di cottura. È sufficiente sostenere l’impiego virtuoso della pasta che facciamo da sempre: olio extravergine d’oliva, pomodoro, verdure. E tutti i mille volti che sono stati e saranno sempre d’attualità».

Infografiche tratte dalla ricerca “Gli Italiani e il futuro della pasta”, realizzata nel settembre 2023 dall’Istituto demoscopico AstraRicerche

Infografiche tratte dalla ricerca “Gli Italiani e il futuro della pasta”, realizzata nel settembre 2023 dall’Istituto demoscopico AstraRicerche

Che il pasta-boom sia costantemente in crescita è confermato dalle cifre snocciolate a ridosso della giornata dalla stessa Ipo. Riassumiamo le due più importanti:

1. In 25 anni, la produzione mondiale di pasta è quasi raddoppiata, passando da 9 a 17 milioni di tonnellate. I paesi produttori sono 40 e 1 piatto su 4 mangiato nel mondo è cucinato con prodotto italiano. In Italia ogni persona ne consuma 23 kg all’anno, più che altrove. Seconda la Tunisia, con 17 kg a testa/anno.

2. Nello stesso periodo, l’export di pasta italiana è triplicato, passando da 740mila a 2,3 milioni di tonnellate (+4,5% sul 2021).

Si aggiunga a queste cifre l’aura di significati rinnovati attorno alla pasta: la sua capacità di aiutare a prevenire le principali malattie croniche, d’imporsi come fonte di alimentazione sana e frugale, l’attenzione dei pastai ad aumentarne la sua portata sostenibile, l’impatto ambientale ridotto. Tutte innovazioni che hanno cambiato la percezione della pasta, la quale subisce ciclicamente attacchi pubblici – come quando il New York Times, nel 2002 coniò il neologismo “carbophobia”, allontanando dal consumo milioni di consumatori americani – risollevandosi puntualmente.

Un presente che è trampolino dei moti futuri, riassumono i pastai di Unione Italiana Food: la pasta è sempre più consumer friendly (versatile alle esigenze di ognuno), sempre più legata alla memoria ma anche aperta all’innovazione (noi di Identità di Pasta lo sappiamo bene), sempre più elastica verso nuove occasioni di consumo (che scavalcano i momenti classici dei pasti) e persino tempi di cottura (si sperimenta sempre di più per accorciarli).

Tutte premesse per la pasta-maratona che vivremmo domani, in modalità reale e virtuale: come sempre, spopolerà sui social l’hashtag #WorldPastaDay (l’anno scorso furono 300 milioni) e i vari account facebook, twitter, instagram di WeLovePasta.it monitoreranno il polso della pasta-fever. Dalle ore 11 alle 13, sui canali twitter di @welovepasta_it e di @Int_Pasta_Org si parlerà di pasta, passato e futuro del gusto, tra curiosità e nuove tendenze.


Dal Mondo

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Identità Golose