Se chiedi a Paola Bertini qual è l’ingrediente principale delle sue ricette, la risposta è una: l’amore. Condito da una viscerale passione per i fornelli. Due componenti sorrette da un’impalcatura saldamente ancorata a una tradizione bergamasca, geneticamente tramandata dalla nonna, che ha coltivato a dovere 8 figli, e da una madre che ogni domenica racconta a 14 palati i sapori antichi della sua terra.
Certo, questo avrebbe il sapore gramo della retorica se non fosse che
Paola, contro ogni moderna logica, tutti i sughi e le fatiche dei suoi talenti li mette al servizio del bene altrui. Il suo progetto nasce dalla consapevolezza che la vita le ha dato tanto, anzi, tantissimo e dal bisogno di restituire un po’ del ricevuto. Già il marito, art director, presiede una onlus che, mettendo a frutto passione e competenza per le auto d’epoca (cui ha dedicato magazine e libri), realizza pozzi d’acqua e altre opere in Africa. Forte in lei è il desiderio di onorare il ricordo del padre con un pozzo, che però sia frutto esclusivo dei suoi talenti. Ma la onlus del marito non le consente di impegnarsi con quelle ricette che fin da piccola colleziona così, nel 2009, dà vita a
ilbuongustaio, associazione autorizzata a distribuire cibi e bevande.
L’idea è semplice: condividere una bella casa con tanti amici-soci che prenotano, pranzano e pagano a prezzo prestabilito. Il ricavato, detratto il solo costo vivo dei cibi (tutte le altre spese e la manodopera sono a carico della famiglia) va alle opere in Africa. Da allora la cucina di Paola, con il solo aiuto delle figlie Monica e Federica, della mamma Mariarosa, del marito Gigi e del nipotino Luca, ha già realizzato sei pozzi d’acqua in Niger e uno in Zambia. Ha riedificato un asilo in Etiopia e da due anni sta istruendo e dando da mangiare a oltre 250 bambini. Ora ha in progetto altri cinque pozzi in Niger e uno in Brasile, in collaborazione con l’amico-showman Enrico Bertolino. Tutti progetti seguiti in prima persona e realizzati da gente locale. Tutto documentato con materiale audiovisivo e dettagliato da una contabilità rigorosa.

Con Pietro Leemann, chef del Joia di Milano
Seguendo l’invisibile mano che la guida,
Paola intanto diventa personal-chef. Realizza anche cene d’asporto ed eventi esterni e collabora con il sito
Ricetta blog. La sua cucina, partendo dalle basi di una sana tradizione regionale, impostata sull’altissima qualità del cibo, che preferisce di origine nazionale e lavora il meno possibile, diventa così terreno di ricerca continua. Una ricerca aiutata da tanti amici maestri della cucina Italiana, primo fra tutti
Sergio Mei, a capo della brigata del
Four Seasons di Milano, che da sempre apprezzano e appoggiano i progetti di
Paola.
Ma ancora non basta. Ora è arrivata una nuova sede, da dedicare ai soci. Un bella corte lombarda dell’Ottocento, con due sale per la ristorazione, due cucine, una sala biliardo, una per la musica e i giochi di società, un bar dove gustare essenze e birre d’eccellenza, sigari cubani e musica soft, alcune stanze per il bed&brekfast, un ameno e riservato giardino esterno e una terrazza estiva, il tutto nel centro di un paese alle porte di Milano.