Non scoraggiatevi. Se siete a Ischia, se state cercando di raggiungere in auto il nuovo ristorante di Nino Di Costanzo, e vi sembra di non trovarlo, non scoraggiatevi. Procedete con calma, poi basterà individuare il cartello che indica Danì Maison e non farsi spaventare dalla strada un po’ stretta e tortuosa. In cima alla salita, che si percorre in un paio di minuti, vi aspetta un luogo delizioso e accogliente, oltre che pieno di bontà.
Se poi avete una macchina troppo grande per quella strada stretta, lo staff del ristorante ha a disposizione un piccolo, delizioso, furgoncino vintage con cui venirvi a prendere. Tutto facile, dunque. Preparatevi allora ad arrivare in uno splendido giardino, disegnato dallo stesso Di Costanzo: come succede in alcuni suoi piatti, lo stile è al tempo stesso ricchissimo e ordinato, pulito. E crea una composizione di piante, fiori, cespugli, che prendono spunto principalmente dalla macchia mediterranea.
E’ il benvenuto che Danì Maison dà ai suoi clienti, accogliendoli in quella che vuole essere davvero una casa. D’altronde il luogo dove lo chef ischitano ha aperto il suo locale, dopo la separazione dall’Hotel Terme Manzi, era una casa, proprio la casa in cui Di Costanzo è cresciuto e dove sua madre ha vissuto finché...il figlio non le ha chiesto di traslocare per poter aprire lì Danì Maison! «Vive a meno di cento metri da qui, non l’ho fatta spostare molto», scherza il cuoco che, sotto un’immagine di compostissima timidezza, è invece un uomo spiritoso e molto amichevole.

Di certo però, quando è in cucina, non proferisce quasi verbo, e così fa anche la brigata che lo supporta. Sedersi al tavolo dello chef, quattro posti separati dalla cucina da solo un bancone, è un modo per ammirare l’ordine assoluto con cui si lavora da
Danì Maison. Non servono molte parole: bastano gli sguardi di assenso di
Nino Di Costanzo che supervisiona con attenzione suprema ogni passaggio, terminando tutti i piatti prima che vengano serviti.
E’ forse anche questo rigore, unito alla sua creatività, che ha permesso a
Di Costanzo di riprendersi, in un colpo solo, le due stelle Michelin lasciate con la fine della sua residenza al
Mosaico. «Quando sono arrivato a Parma - ricorda lo chef rivivendo
la premiazione dello scorso 15 novembre - non pensavo proprio che mi dessero due stelle, non mi avevano detto nulla. L’ho scoperto quando mi hanno dato la giacca da indossare e le ho viste cucite sul petto: è stata una grande emozione. Che mi ha fatto sentire soprattutto una enorme responsabilità, ora devo essere all’altezza di questo riconoscimento».
Il menu con cui a
Danì Maison si tiene fede a questo impegno giorno dopo giorno conserva diversi piatti classici della cucina di
Di Costanzo, come l’indimenticabile
Paste e Patate (bellissimo e buonissimo,
di cui qui trovate la ricetta), o il delicato
Bufalo & Bufala: pensato anche per valorizzare una carne ingiustamente misconosciuta, che viene proposta in un delicato carpaccio, a formare un piccolo cannolo, ripieno di ricotta di bufala. Ma offre anche una serie di novità, che cambiano periodicamente.

Paste e patate: un classico intramontabile
Dopo averlo visto
a marzo presentato sul palco del Congresso di Identità Golose, quando arriva in tavola il
Gran Cru...do sembra quasi di sentire un rullo di tamburi. Le preparazioni di ognuno dei pezzi che compongono questo mosaico di colori, sapori e profumi sono complesse e curate in modo maniacale, ma al palato riportano la semplicità di una materia prima trattata con rispetto profondo. Il suo contraltare, servito, nel menu degustazione che lascia mano libera a
Di Costanzo, all'altro commensale, è
Mare Nostrum: un altro antipasto composito, a base di pesce, questa volta con l’idea di valorizzare il pesce azzurro. Pesce povero nella percezione di molti, ricco dal punto di vista nutrizionale, fondamentale nella cultura popolare di tutte le coste del nostro stivale.
Tra i nuovi piatti troviamo ancora le
Linguine Gerardo di Nola con aglio, olio, peperoncino, baccalà e puttanesca: un piatto rassicurante, ma sorprendente ad ogni boccone, per come le pennellate di colore presenti sul piatto (un altro elemento di costante meraviglia da
Danì Maison, la bellezza estetica di ogni piatto, portata dopo portata) diventano poi esplosione di aroma in bocca, rendendo ogni forchettata unica. Le propostte dei suoi menu degustazione non sono mai tantissime: sei, pressoché sempre, rispettando una tradizione, una scuola italiana, che lo chef ischitano sente come la sua principale fonte di ispirazione, la sua stella polare.

Spaghetti Gerardo di Nola ai cinque pomodori
Noi, nel corso di due pranzi, abbiamo potuto spaziare e assaggiare molto ma...solo con un piatto abbiamo sentito la voce di
Nino Di Costanzo dire, mentre ci veniva servito dai bravissimi responsabili di sala, «questo proprio ve lo invidio». Forse non è un caso che fossero gli
Spaghetti Gerardo di Nola ai cinque pomodori. E’ il piatto probabilmente più semplice, meno ambizioso, di tutta la carta di
Danì Maison. Ma è anche uno di quelli che ricorderemo più a lungo.
Squisiti anche i dolci, tra cui spicca ancora quel Napul’...è a cui Identità Golose diede nel 2013 il premio come miglior dessert dell’anno, mentre si può esclamare “ooohhh”, come tornando bambini, quando la piccola pasticceria viene servita in una miniatura della credenza di casa Di Costanzo: come una casa delle bambole, piena però di dolcezze.
Danì Maison
1ª Traversa Montetignuso, 4
Ischia (Napoli)
+39.081.993190
Chiuso l'intero lunedì e martedì a pranzo
Menu degustazione 220, 210, 190 euro