10-02-2015
La mattinata in Auditorium di Identità Milano giorno 3 ha puntato i fari sui grandi protagonisti della cucina veneta. Da sinistra a destra, Carlo Cracco (vicentino), Lorenzo Cogo del Coq di Marano Vicentino (Vi), Giorgio Damini di Damini e Affini (Arzignano, Vicenza), Lionello Cera dell'Antica Osteria Cera di Campagna Lupia (Venezia) e Giancarlo Perbellini di Casa Perbellini (Verona). Foto Brambilla/Serrani
Ancora tu. A inaugurare la giornata del Veneto è stato Carlo Cracco, chef vicentino naturalizzato milanese. Che ha infilato all’occhiello del congresso un’infiorescenza di fiolaro, il broccolo feticcio della sua cucina. Occasione ghiotta per narrare aneddoti su un cibo povero assurto a gloria grazie a Gino Veronelli.
Il testimone, del congresso e della cucina vicentina, è passato spedito nelle mani di Lorenzo Cogo, enfant prodige dell’avanguardia italiana. Il tema del congresso, la sana intelligenza, è stato da lui interpretato innanzitutto come post cena. Quindi leggerezza e digeribilità, con l’aiuto di una nutrizionista. “Lo chef deve tradurre le conquiste scientifiche in piatti, educare il cliente al buono”, lo ha imboccato la dottoressa. Ecco quindi 3 “istruzioni d’uso” sotto forma di altrettanti piatti. Il raviolo di cappone di Marano Vicentino ai pistacchi di Bronte intinto in aceto di vino rosso, sul modello del riso raffreddato per il sushi, con artemisia in finitura per l’amaro induce a masticare, predigerendo il cibo e prevenendo l’obesità, ma anche gustando meglio i sapori, con svariati effetti benefici. A seguire un secondo tortello di rosa canina dei monti circostanti, predessert dedicato a Nadia Santini per il modello altrettanto dolce alla zucca, confezionato con il latticello, quindi un fermentato salutare, la mostarda vicentina e il Grana. E ancora il dessert in continuità con il salato: la crema di cavolfiore e cioccolato bianco con gelato di finferli, meringa di gemma di riso e tartufo bianchetto. Concepito per ottimizzare il transito intestinale e propiziare la sazietà attraverso insulina e triptofano.
Paolo Marchi e Carlo Cracco col broccolo fiolaro
LA GRANDE LAGUNA. Lionello Cera
L'INTELLIGENZA DELLA CARNE. Giorgio e Gian Pieto Damini da Arzignano
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di
Umbra di Perugia con residenza a Bologna, è giornalista e scrittrice di cucina. Tra i numeri volumi tradotti e curati, spicca "6, autoritratto della Cucina Italiana d’Avanguardia" per Cucina & Vini
Le tematiche più calde e attuali della ristorazione in Italia e nel mondo, le iniziative speciali di Identità Golose, le ultime novità nel pianeta gola con i migliori appuntamenti da non perdere: tutto questo è Primo Piano.