E sono undici! La nuova edizione della Guida di Identità Golose, la terza completamente e gratuitamente online, è stata presentata poche ore fa a Milano, nel salone dell’Excelsior Hotel Gallia stipato delle tante migliori espressioni della cucina italiana: chef, ristoratori, giornalisti, uomini del marketing e aziende partner, tutti convenuti a omaggiare i giovani premiati (leggi Dove mangiare in Italia e nel mondo? Abbiamo 1.912 risposte), a compulsare le tante new entry (sono 220, elenco completo su Anteprima, tutte le nuove insegne della Guida Identità Golose 2018) e in generale a tributare un applauso al team di Identità per il grande lavoro svolto.
A iniziare da Claudio Ceroni, cofondatore di Identità: introdotto sul palco da Lisa Casali, che ha presentato l’evento, ha sottolineato quanto abbia fatto, stia facendo e si proponga di fare la sua squadra per accompagnare la crescita della cucina italiana: «Siamo stati i primi a non dare un voto ai ristoranti, selezionando solo il meglio del meglio. I primi a evidenziare la crescita dei talenti più giovani. I primi a credere nella valorizzazione della pizza. I primi a scegliere di realizzare una guida solo online, che ci consente di raggiungere un numero di utenti impensabile per le classiche guide cartacee. Potrei continuare a lungo. Oggi presentiamo un lavoro importante, che annovera 900 indirizzi in Italia e nel mondo, quando siamo partiti erano la metà, con tantissime novità, ben 260 insegne all’estero, 40 Paesi nei 5 continenti, 99 collaboratori, 88 pizzerie, 45 ristoranti con chef under 30 e 192 under 40».

Lisa Casali, presentatrice della giornata

Claudio Ceroni, Lisa Casali e Paolo Marchi
Poi
Ceroni, ringraziando i main sponsor della Guida 2018,
S.Pellegrino-Acqua Panna, Veuve Clicquot e
Birra Moretti, ha ricordato le tante attività che Identità firma durate l’anno: «Cresce il nostro impegno solidale, quello con l’
Opera San Francesco, la collaborazione con lo
Ieo, la cena
Aggiungi un posto a tavola… Siamo inoltre reduci dalla terza edizione di
Identità Future a Host, dalla finale italiana della
S.Pellegrino Young Chef, da quella del
Premio Birra Moretti Grand Cru». Quindi uno sguardo al futuro: «Il 6 febbraio prossimo partirà la nostra partnership con
Selfridges che con “Viaggio in Italia” coinvolgerà chef come
Cristina Bowerman,
Alessandro Negrini, Fabio Pisani,
Corrado Assenza e altri. Torneremo a ottobre negli Stati Uniti, sempre con
Eataly, per la classica tappa a New York e quella tutta nuova, sulla costa Ovest, a Los Angeles. E a marzo, al congresso, chiuderemo alla grande l’anno di
East Lombardy, Regione europea della Gastronomia 2017».
A proposito di congresso (3-5 marzo 2108), Paolo Marchi, chiamato su palco, ha voluto delinearne i contenuti: «Il tema, come abbiamo già anticipato, sarà il Fattore Umano. Dietro a un ristorante non c’è solo la spesa per avere grandi materie prime e la buona tecnica in cucina, ma tutto un lavoro di gruppo. Noi guardiamo non solo al piatto, ma a tutto quello che ci sta attorno. E poi esorto, perché vedo una tendenza che può essere pericolosa, a non dimenticare le nostre radici (il titolo dell'introduzione alla Guida 2018). Abbiamo tanti giovani che stanno facendo bene, dobbiamo indirizzarli per il meglio». L'esempio è quello di Massimo Bottura, salito sul palco per raccontare il "suo" fattore umano all'Osteria Francescana, e quello che traspare dal nuovo libro appena edito, Bread is Gold.
A Milano, a marzo, il congresso sarà ricco di spunti. Oltre ai protagonisti dell’auditorium, spazio alla Calabria, regione ospite; alla pasticceria, con un doppio appuntamento che darà spazio sia al maestri internazionali che alle tendenze italiane; alla Pizza, alla Pasta, al Gelato, al Formaggio, allo Champagne, ai Cocktail, e tornerà anche Identità Naturali...

Paolo Marchi con Franco Pepe e Renato Bosco: è loro la firma del piatto simbolo di Identità Milano, 3-5 marzo 2018

Massimo Bottura ha lanciato il libro "Il Pane è Oro" (Ippocampo edizioni)
Gabriele Zanatta, coordinatore della Guida, ha ricordato le tante nuove entrate, ma anche il fatto che «136 insegne sono recensite ininterrottamente da 11 anni», segno che oltre a vantare tante energie fresche, il nostro Paese può contare su un gruppo di gran professionisti ormai consolidato, sedimentato nel tempo. «E mi piace sottolineare che abbiamo tanti collaboratori esordienti sparsi nel mondo: penso a
Beniamin Chalupinski, giornalista polacco che scrive per noi da Città del Messico, a
Pietro Sorba, italiano in Argentina, a
Melinda Joe, americana di base in Giappone. I primi due ci aiutano a coprire una zona, quella centro-sudamericana, in grande sviluppo». Tante cose sono in serbo, se ne riparlerà.
Intanto, complimenti a tutti i locali di Identità Golose. Sono insegne che non hanno dimenticato l’elemento fondamentale, il gusto. Aneddoto finale di Paolo Marchi: «Vedo una foto di un piatto su Facebook, postata da un ufficio stampa. E’ molto bello. Chiedo: “Ma è anche buono?”. Sconcerto dall’altra parte: “In che senso?”». Quell’indirizzo, certo, non è entrato in Guida.
Nella fotogallery in alto, a cura di Francesca Brambilla e Serena Serrani, le foto più belle della mattinata