31-10-2022
Lo scorso 17 luglio Heinz Winkler aveva festeggiato 73 anni, venerdì scorso lo chef italo-tedesco si è spento come ha annunciato la famiglia in una nota in facebook: «Il 28.10.2022 è morto, dopo una breve, grave malattia, il nostro capo, amico, compagno di vita, nonno, padre Heinz Winkler, una leggenda culinaria. Il Residence Heinz Winkler, ad Aschau a Chiemgau in Baviera, è stata la sua passione e il più grande lavoro della sua vita, passione e impegno che continueranno a vivere nella sua terra prescelta. Che riposi in pace e il suo ricordo vada ben oltre la sua vita».
Terra prescelta, un passaggio importante perché, anche se tanti lo hanno scoperto in questo fine-settimana causa giovane età, Winkler era italiano di nascita, nel 1949 a Bressanone, Brixen in tedesco. Orfano a tre anni della madre, dieci fratelli, è bene precisarlo perché questa terra di confine, è Sud Tirolo se la si guarda da nord, dall’Austria, e Alto Adige se l’osservi da sud, dal Trentino. Punto di confine linguistico è Salorno e se
Un giovane Heinz Winkler cucina sotto gli occhi del leggendario Paul Bocuse
Winkler occupa un posto importante nella storia dell’alta cucina mondiale e italiana. Quando nel 1991 la Michelin insignì il Tantris di Monaco della terza stella, lui aveva 32 anni, risultando così in quel momento il più giovane tristellato di sempre. Poi sarebbero arrivati Marco Pierre White a Londra nel 1994, record di età uguagliato, e, soprattutto, Massimiliano Alajmo nel 2002 ad appena 28 anni, patron della cucina delle Calandre a Rubano in provincia di Padova. E lì siamo fermi da due decenni. Da noi il suo nome è quasi sempre tirato in ballo soprattutto quando si legge o si sente dire che Gualtiero Marchesi, e non il ristorante milanese
Heinz Winkler, sud tirolese di Bressanone, ed Eckart Witzigmann, austriaco di Badgastein, due chef superstar, legati all'epopea del Tantris a Monaco di Baviera. Curiosamente, entrambi hanno fatto conoscere le tre stelle ai tedeschi, ma nessuno dei due era tedesco di nascita
Il Tantris mantenne le tre stelle fino al 1991, per dieci anni. Dal canto suo, lo chef si sarebbe trasferito a metà strada da Monaco a Salisburgo, amato a intermittenza dalla guida rossa che lo promosse a tre per due sole edizioni, 1994 e 1995, poi retrocesso a due, quindi di nuovo tre dal 2001 al 2008, infine nuovamente due a fine anni Zero. E lì suo castello è tuttora lì, in quel dorato purgatorio tra la folla delle singole stelline e il paradiso delle tre. Amava pensare e preparare piatti di selvaggina con un timbro francese, ma prima ancora amava erbe e spezie tanto da battezzare la sua filosofia Cucina Vitale, una cucina sensuale, mai pesante, che doveva essere fonte di ispirazione. Tra i tanti passati da lui al Tantris, il più famoso è Heinz Beck, tre stelle alla Pergola di Roma e già pasticciere con lui. Che riposi in pace.
Pagina a tutta acquolina, uscita ogni domenica sul Giornale dal novembre 1999 all’autunno 2010. Storie e personaggi che continuano a vivere in questo sito
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nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose. blog www.paolomarchi.it instagram instagram.com/oloapmarchi