23-03-2019
Federico Fazzuoli, Antonino Cannavacciuolo e Antonella Clerici, che dialoga con Davide Oldani. Tre icone della cucina in tv, stamane sul palco di Identità Milano 2019 (le foto sono di Brambilla-Serrani)
Fornelli spenti e telecamere, anche se solo virtualmente, accese. È un inizio poco canonico quello della 15esima edizione del Congresso internazionale Identità Golose. Non ci sono padelle sfrigolanti, né profumi a stimolare l’acquolina nell’Auditorium del MiCo, luogo deputato per l’avvio ufficiale dei lavori dell’appuntamento dedicato alla cultura enogastronomica più importante d’Italia. Stavolta a parlare è il ricordo della memoria collettiva del cibo, quella formatasi attraverso la televisione, quella “scatola” che è stata collante linguistico del Dopoguerra con il maestro Manzi e il suo Non è mai troppo tardi e, anche, custode e narratrice delle tradizioni dell’enogastronomia italiana. Quella tra la televisione e l’enogastronomia, infatti, non è una storia recente. Ben prima dell’invasione degli chef e dell’occupazione dei palinsesti dei programmi di cucina, a fare educazione fu Mario Soldati. «Spesso mi chiedono cosa ne penso dei cuochi in tv. E il mio pensiero non va istantaneamente all’oggi, ma al passato a quel 1957 in cui con le dodici puntate di Viaggio lungo la valle del Po Mario Soldati raccontava per la prima volta il cibo sul piccolo schermo. E poi al 1999 quando sono iniziate le trasmissioni Gambero Rosso con Nadia Santini e Gualtiero Marchesi perché gli stellati in televisione c’erano già», ha esordito Paolo Marchi presentando la sezione Identità tv – 60 anni di alta qualità a tavola moderata da Federico Quaranta.
Davide Rampello
Dante Sollazzo e Antonino Cannavacciuolo, sul palco con Federico Quaranta
Antonella Clerici e Davide Oladani, con Federico Quaranta
Giuseppe Bosin e Federico Fazzuoli dialogano con Quaranta
Gioacchino Bonsignore sul palco di Identità Milano
Clelia d'Onofrio con Ernst Knam
Corrado Assenza e Paolo Marchi
Microfono a Isabella Potì, sotto lo sguardo di Marchi
a cura di
Giornalista catanese a Milano, classe 1966. «Vado in giro, incontro gente e racconto storie su Volevofareilgiornalista» e per una quantità di altre testate. Inscalfibile
Valerio Braschi, classe 1997 da Santarcangelo di Romagna: domani il suo ultimo servizio al ristorante 1978 di Roma, presto il suo arrivo a Milano
Giorgio Locatelli, nato a Vergiate (Varese) nel 1963. Nel 2002 ha aperto a Londra con la moglie Plaxy Locanda Locatelli, ottenendo una stella l'anno successivo (foto Getty Images). Per iscriversi a IDENTITA' ON THE ROAD, clicca qui (per informazioni: iscrizioni@identitagolose.it oppure +390248011841, interno 2215)
Dante Sollazzo (Endemol Shine Italy), Antonino Cannavacciuolo (Villa Crespi) e Federico Quaranta, relatori di "Nulla è stato più come prima", in apertura di Identità Milano numero 15 (foto Brambilla/Serrani)