18-03-2019
Solaika Marrocco, chef di Primo Restaurant a Lecce, autrice di due lezioni a Identità Milano: Identità di Champagne domenica 24 marzo e con Cristina Bowerman in Auditorium lunedì 25
Va matta per il pomodoro, passione in cui si riconosce molto terrona. Ha frequentato l’alberghiero a Santa Cesarea, in provincia di Lecce, lo stesso che ha diplomato Antonio Guida. Una delle sue cuoche dilette ha il ciuffo rosa shocking e una determinazione da panzer: “Cristina Bowerman è l’emblema del cuoco contemporaneo, non più chiuso fra 4 mura a spadellare, ma con un ruolo sociale sempre più netto e attivo”. Ha capelli e occhi neri neri come olive Nolche. Faceva la spesa e spadellava già quando era piccola e il luogo in cui si sente davvero libera è la cucina: “Un paradosso, me ne rendo conto, visto che la mia libertà ha un confine di pochi metri quadri entro quattro mura”. È Solaika Marrocco, classe 1995, nata a Gallipoli, capitana a capo della brigata di cucina di Primo Restaurant a Lecce. La più giovane ambasciatrice del gusto in forza all’associazione omonima. Nel palmares conta l’oro per il Premio Birra Moretti Gran Cru 2017, conquistato con il celebre Turcinieddi glassati alla birra, marmellata di cipolla all’arancia, critmi in tempura e infuso di luppolo, e dal 2018 ha un posto di diritto nell’atelier Gran dame Veuve Cliquot.
Pasta al pomodoro: Spaghettone Benedetto Cavalieri, datterino giallo, peperoncino e origano
Parmigiana di melanzane, pomodoro e besciamella di grano arso
a cura di
Cronista di professione, curiosa di fatto e costituzione, attitudine applicata al giornalismo d’inchiesta e alle cose di gusto. Scrive per Repubblica, Gambero rosso, Dispensa