Diego Crosara
Galianos (Gazpacho manchego). Terra e fumo di Manolo De La Osa
IG2020 on the road Pillole di Max Alajmo: cos'è la cucina, chi è lo chef (o, meglio, il cuoco). E come costruire un nuovo futuro
Di fronte all'ingresso del padiglione slovacco si possono ammirare degli ingrandimenti delle famose Teste dello scultore barocco Franz Xaver Messerschmidt, create alla fine del diciottesimo secolo a Pressburg, oggi Bratislava
Un Paese dinamico e variopinto che con il proprio padiglione offre, in uno spazio concentrato, un percorso articolato e completo: la partecipazione della Slovacchia a Expo Milano 2015 si fonda sui pilastri della varietà storica, culturale, naturale, e della sinergia simbiotica dei diversi ambienti. Come provvedere all’energia per la vita? La Slovacchia risponde con la biodiversità: anche all’interno dell’ecosistema agricolo, in un paese conosciuto per gli sterminati campi di grano, coesistono tutti i molteplici aspetti della filiera alimentare, dalle piccole fattorie ai grandi impianti energetici. Il titolo scelto dalla Slovacchia per il suo padiglione è “Recharge yourself” (ricaricati): questa idea di energia si articola in due parti: la prima, chiamata direttamente Recharging Zone, è la zona relax esterna in cui campeggia un pilone di energia, dove i visitatori possono fare una pausa e ricaricare gli smartphone, scarichi tanto quanto gli esseri umani dopo una giornata su e giù per il Decumano.
La cosiddetta Venere di Moravany: è una statuetta in avorio di mammut datata attorno al 22.800 a.C.
Il ristorante Andy Warhol del padiglione slovacco
Giornalista milanese. A 8 anni gli hanno regalato un disco di Springsteen e non si è più ripreso. Musica e gastronomia sono le sue passioni. Fa parte della redazione di Identità Golose dal 2014, dal 1997 è voce di Radio Popolare
Linea diretta con l'Esposizione Universale 2015