Prendi un ex campione di calcio, attento alla linea, poco interessato al cibo in generale e all'alta cucina in particolare, poi che s'impone diete rigorose e regimi alimentari da vero sportivo intenzionato a preservare al meglio la sua forma fisica - c'è da dire, vanta un aspetto smagliante, e ha 51 anni...
Ecco, prendi insomma Gianluca Vialli ospite del temporary restaurant di Identità Expo. Mettigli sotto il naso due piatti del menu firmati da Andrea Ribaldone - che osservava di sottecchi dietro al pass - e vedi l'effetto che fa. Deflagrante. L'ex sampdoriano e juventino a termine pranzo zampetta felice verso le cucine, si spreca in complimenti, scatta foto con la brigata e poi si concede anche ai nostri taccuini.
«Premetto: non sono goloso, non sperimento cibi, per me mangiare è una necessità e non un piacere. Non frequento ristoranti stellati, mi piacciono il pane e la pasta, piatti semplici della dieta mediterranea, ma me li concedo solo a tratti perché sono molto rigoroso su come mi alimento. Sono un ex calciatore che continua a comportarsi da professionista, così sono sempre a dieta, ora sto facendone una metabolica, e solo di tanto in tanto mi lascio andare a qualche pasto diverso, più gustoso. Una volta a settimana mi impongo un intero giorno di digiuno. E poi sono allergico ad aglio e cipolle...».
[[ ima2 ]]Le premesse sono sconfortanti.
«Però voglio dirlo: qui a Identità Expo S.Pellegrino ho mangiato alla grande, in modo molto piacevole. E poi ho assaggiato cose nuove, come a volte mi capita a Londra, dove vivo. Ho ordinato due piatti, per me sono stati un'assoluta sorpresa (si trattava dell'ormai celebre Spaghetto Milano e di Branzino alla mediterranea, ossia con pomodori demi dried, olive cotte in calce, capperi, acciughe e una salsa pil-pil, ndr). Bravi!».
Strappo alla regola, insomma?
«Ora mi sento colpevole. Stasera, digiuno», commenta sorridendo.
Il cibo è anche il tema di Expo. Come ti è sembrata l'Esposizione?
«Devo dire che sono un privilegiato, l'organizzazione mi ha messo a disposizione un'hostess e ho saltato le code... Sono stato molto coccolato. Però ho visto tanta gente, contenta, e ordinatamente in fila. Sai, per un londinese come me, è importante!», e questa volta se la ghigna proprio.
Che padiglioni hai visitato?
«Il Kazakistan, l'Italia, il Giappone, ora andrò in Gran Bretagna e Brasile, forse agli Emirati Arabi Uniti».
Impressione generale?
«Bello in generale, e poi sono davvero contento che si sia capito come noi italiani possiamo farcela. Tutto funziona bene, bisogna sottolinearlo, perché in genere ci piace invece parlare di ritardi e bustarelle. Sono qui coi suoceri (inglesi. La bellissima moglie si chiama Cathryn White-Cooper, ndr) e le bambine, mi rende orgoglioso il fatto che siano rimasti favorevolmente impressionati da quello che hanno visto. Poi, il tema del cibo è veramente perfetto. E se penso a quello del prossimo Expo, l'energia sostenibile, direi che è un'accoppiata davvero azzeccata: alimentazione, economia, energia e sostenibilità: sono temi che non possiamo più eludere. Dobbiamo salvarci».