Pranzo a sorpresa d'altissimo livello, domenica prossima 24 maggio. Doveva essere un quattro mani Scarello-Colagreco: ma lo chef udinese ha dovuto dare forfait, troppo forti i dolori alla schiena per poter dialogare ai fornelli col collega argentino. E allora? E allora largo all'italiano più famoso, che ha offerto immediatamente la propria disponibilità, in attesa di poterlo avere come ospite per cinque giorni, pranzo e cena, per "Italian & International Best Chefs", a settembre.
E quindi, sarà uno straordinario
Cracco-Colagreco. Da una parte
Mauro Colagreco, argentino di nascita, italiano di origini e francese d'adozione, che ha conquistato molti allori col suo
Mirazur di Mentone. Dall'altra
Carlo Cracco, mister Masterchef, il vicentino che guida il ristorante
omonimo a Milano e incarna l'alta cucina nell'immaginario collettivo. Due stelle Michelin per ciascuno, quattro in tutto: un'occasione da non perdere.
[[ ima2 ]]E' l'incontro tra due professionisti raffinati e versatili. Cracco ha bisogno di poche presentazioni. Cuoco innovativo e geniale, classe 1965, già con
Gualtiero Marchesi,
Alain Ducasse,
Alain Senderens. Poi
Enoteca Pinchiorri,
Le Clivie di Piobesi d'Alba (Cuneo), primo ristorante di proprietà, 1 stella. Nel 2001, si apre il capitolo milanese di
Cracco-Peck, 2 stelle Michelin nei 3 anni successivi. A luglio 2007 rileva la gestione del locale per intero.
Poi
Mauro Colagreco, che così viene descritto da un esperto come
Andrea Petrini: "E' un poeta contadino, fedele al giardino del suo immaginario, dove trova erbette e sentori cha van per la maggiore per piatti, dall’ittico minimalismo vegetale. La cottura è direttamente proporzionale alla combustione della riflessione. Per dirla altrimenti,
Mauro è da trofeo “Chef’s Choice”. I primi clienti, i veri stimatori, son quelli che da sempre han incrociato i suoi passi: dall’amico
Redzepi a
Pascal Barbot e
Claude Bosi, e via via sino ad
Alex Atala e
David Kinch del
Manresa in California".
I due proporranno un menu studiato apposta per Identità Expo S.Pellegrino. Si inizierà con due antipasti ormai ormai mitici, due classicissimi firmati Cracco: l'Insalata russa caramellata e il Tuorlo d’uovo marinato, in questo caso con crema di asparagi, paprika affumicata e birra, il tutto abbinato a un Franciacorta Riserva Satèn Palazzo Lana 2006 di Berlucchi.
[[ ima3 ]]Primo piatto sempre di Cracco: Riso al sesamo nero, mela rossa e lingue d’anatra, una delizia che si abbina bene a un Athesis Brut rosè di Kettmeir
Poi sarà la volta di Colagreco e il suo Branzino con salsa alla bagna cauda (accompagnato con un Gavi docg Monterotondo 2012 di Villa Sparina), una variazione di un piatto fenomenale e celebre dello chef argentino, nel quale il pesce è sostituito da calamari. Qui invece il branzino abbraccia la salsa alla piemontese, con textures di carciofi. Una squisitezza.
Il dolce è ancora dello chef del Mirazur, “Naranjo en flor” – “Fiori d’arancio”, che sarà gustato con un Moscato d’Asti docg 2014 del Castello del Poggio: crema di zafferano, sorbetto di arancia e mandorle. Buonissimo.